24 luglio 200/ nasce la comunità... inizia l'esodo

Se “l’avvenimento biblico dell’Esodo è stato, per il lavoro del 44° Capitolo Generale, icona e ispirazione”, ha segnato, senza che lo volessimo, anche la nostra strada verso Scampia.

Oggi, 24 luglio 2007, il Capitolo provinciale infatti ha votato la creazione della comunità religiosa a Scampia… credo che sia un vero dono essere nati con questo brano… non sappiamo cosa ci sia davanti, ma siamo certi che un piccolo pezzo di strada per uscire del nostro Egitto sia stato ormai fatto e non solo da noi… “le cose di ieri sono passate”… sono state travolte… da mare impetuoso… dalla mano di Dio…

Mentre vivevamo ed eravamo eucaristia tutti insieme, Laici e Fratelli, malgrado la gioia, ho avuto un attimo di paura, uno squarcio di terrore… non posso più tornare indietro… è stata una comprensione forte, quasi chiara e ho chiesto aiuto al Signore delle misericordie e delle meraviglie, a Colui che “non spegne il lumicino fumigante né spezza la canna incrinata”… è tutto così fragile in realtà, non solo io… tutto è quindi una pasqua, un passaggio… ma l’esodo bisogna viverlo nudi e fiduciosi… aspettando la manna e le quaglie, l’acqua che sgorga dalla roccia… devo ,dobbiamo essere leggeri, pronti a camminare in silenzio senza rimpiangere “le cipolle egiziane”… pronto a non entrare nella terra promessa, se questo mi è chiesto, ma non posso esimermi dal camminare dall’avanzare a mani vuote, fedele all’oggi, alle persone che saranno con noi e con me, attento alle piccole cose, hai dettagli, senza distrazioni che mi separino dall’Essenziale…

Come dice il 44° Capitolo Generale: “Questa è una spiritualità esodale: siamo gli schiavi che devono lasciarsi liberare da Dio, che devono mettere in gioco le banali sicurezze per attraversare i pericoli del deserto, affidati alla Presenza del Dio delle Promesse e alla nuova Legge che ci propone per essere liberi. Non siamo liberati per ricreare una nuova situazione di schiavitù; siamo liberati per essere profeti di un mondo nuovo. Per questo, la nostra è anche una spiritualità di resistenza: le nostre comunità e ogni Fratello devono imparare a dire “No!”, a dire “Basta!”, a dire “Questo non ci appartiene”, a dire “Non nel nostro nome!” e a costruire alternative” (Esodo e resistenza).

Ma la Buona Notizia mi ha fatto gustare tutta la gioia e la bellezza di vivere l’inserimento… Gesù è immerso nella folla, annuncia la Buona Notizia, il Regno… non vuole privilegi, non vuole più che vincoli di sangue o di casta abbiano il sopravvento… c’è una nuova famiglia, c’è un nuovo popolo di Dio…. Non si può rimanere “in disparte”, non ci si può sentire “separati” perché chiamati… è una chiamata alla comunione… una chiamata a camminare insieme, con tanti tutti per mano su nuove strade… “Siamo chiamati a collaborare alla costruzione di altre comunità di fede (R 51a), nuove isole di speranza e creatività: comunità alternative che cercano di assomigliare alla prima comunità di Gerusalemme e alla comunità delle nostre origini lasalliane; comunità di adulti che, per la qualità della loro vita interiore, possano essere un riferimento per altri adulti, per giovani e bambini; gruppi dove i giovani possano fare un cammino di crescita per diventare riferimento per adulti giovani e bambini; gruppi di ragazzi che siano promesse di un’alternativa per la vita della Chiesa e della società; ambiti ecclesiali dal volto umano nella nostra società e nella nostra Chiesa poiché spesso non lo sono molto” (Comunità alternative, 44° Capitolo Generale).

C’è quel gesto di Gesù, quella mano stesa, che mi fa capire che saranno loro, le sorelle e i fratelli di Scampia, i miei maestri e giudici… saranno loro per me fratelli, sorelle e madri… sono loro i primi discepoli… sono loro che mi sono indicati da Gesù stesso… non devo guardare altrove… perché Lui è in loro.

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