bambini

Bambini… ora sono volti conosciuti… e, soprattutto che ci riconoscono, ci salutano e ci attendono… che grande grazia… sono i piccoli, prima e seconda elementare… con qualcuno di quarta… Lello, Carmela, Antonella, Grazia, Luciano, Mario, Manuel, Tonia con la sorellina Monica, Simona… sono i piccoli amici del doposcuola delle 17-19 all’Oasi Bon Pastore… ci hanno chiesto un mano… e ci siamo seduti con loro nella grande stanza che funge anche da Cappella la domenica… un tavolo grande ci raccoglie intorno… i quadernoni spuntano solleciti, quasi per tutti… “Maestro! Maestro!” è l’urlo che più spesso si alza, ma anche frasi come “Frate Enrico” o “Signor Raffaele” cominciano ad essere gettate nello spazio… e più queste chiamate saranno forti, più ci radicheremo in questa terra santa e loro saranno i germogli più veri, saranno le guide… i bambini sono incapaci ancora di stare seduti composti, i quaderni pieni di angoli, la grafia è ancora inesperta… ma c’è un senso di pace, di grande stupore soddisfazione quando il loro sforzo, segnato dal lavorare con la mezza lingua fuori dalla bocca, si traduce in qualcosa di nuovo e bello… per loro e per noi…

Oggi, lunedì 13, la Buona Notizia di Gesù, secondo la comunità di Luca (Lc 17,1-6), mi e ci diceva “Se aveste almeno una fede piccola come un granello di senape…” li guardo e penso a che cosa Lui chiede alla mia fede... quale albero da spostare e gettare in mare... per loro… quale altro radicarsi mi chiede… e quale risposta mi dia con loro, questi piccolissimi bambini, fisicamente intendo, che scappano qualche volta alla nostra cura… una fede piccola che sposta… vedo le montagne che li circondano… prima di tutto l’immondizia che ancora non è scomparsa, ma ancora oggi brucia con fumo nero… il tossico che in una aiuola al centro di una rotonda, con la manica destra tirata su per liberare il polso, a gambe leggermente piegate e con un equilibrio totalmente instabile si regge, tiene stretta con la mano sinistra l’avambraccio destro, la vena bucata, la mano aperta… elemosina libertà, forse… lo spaccio che è ricominciato a pieno ritmo… lunedì scorso (6/11) le luci blu delle macchine delle forze dell’ordine frangevano il buio continuamente. Lampi azzurri colorati di legalità che scoraggiavano, non gli spacciatori camorristi, ma i drogati che vengono ai rifornirsi per sballare dalla vita, per divertirsi, ovvero secondo l’etimologia volgersi altrove, allontanarsi… ora, una settimana dopo, dei lampi nulla più… qualche pattuglia vagante, più dell’ordinario, ma… e lo spaccio che sembra riprendere quota… l’incapacità di trattare la cosa pubblica come propria, come importante per ognuno ed ognuna… la mentalità di camorra che pervade anche il sapore del pane…

Commenti

Post più popolari