in margine a un viaggio a Paderno del Grappa..
Quando i sogni hanno gia' radici, ma non
ancora spazi in cui esser seminati... cosa bisogna fare?
"Ah,
siete una scuola", chiese infine la cameriera nella speranza di
comprendere questo gruppo così eterogeneo e troppo affettuoso, mentre cercava
di raggruppare le nostre ordinazioni, caotiche e con molte varianti per
allergie o gusti diversi, così da poter portare a termine il proprio lavoro
e... scappare!
"Almeno
due scuole, Paderno e Scampia" specificai.
"Più
una famiglia che una scuola!" aggiunse Susanna.
Sì, per
questi tre giorni siamo stati più una famiglia, ovvero uno spazio colmo di
affetto, di cura, di relazioni che vanno approfondendosi... pranzi preparati
con gioiosa attenzione... momenti di attesa brevi, ma dal sapore
interminabile... amiche che ci vengono a trovare da Milano: Camilla, Laberga e
Q... un anticipo di feste natalizie... affetto traboccante, sempre vero e
pungente... famiglia no.ì'èn di sangue, famiglia non solo o sempre di fede,
Alex è mussulmano... famiglia aperta... famiglia esigente... famiglia che ha
sentito la mancanza di alcuni assenti,.. Lapo, Paolo, Giovanni... casa
Sommadossi, trasformata a casa per tutti... Grace adottata contro la sua
volontà...
E' stata
una vacanza, è vero, ma maggiormente è stato un incontrarsi per scoprire che
non è vero che "lontano dagli occhi, lontano dal cuore"... tutti
abbiamo toccato con mano che i fili intessuti a gennaio e luglio, si erano
irrobustiti, inspessiti, ma pronti ad esser immessi in un nuovo ordito... per
un arazzo più grande.
L'inquietudine
spregiudicata che mi alberga è la seguente: cosa devo, dobbiamo fare perché la
verità, la profondità e la fede di questi vissuti, di ciò che i giovani vivono
a Scampia nelle esperienze di volontariato e che si portano via, ma che non
riescono ad innescare nei propri ambienti di vita, di ciò che tanti Lasalliani
stanno testimoniando e trasmettendo non si perda in progetti di vita ripetitivi
e "stantii" che sostengono una società individualista, del potere e
del denaro, del successo e del prestigio, valori nei quali non crediamo: la
società dell'individuo e non della comunità, la società del profitto e non
della solidarietà, la società dell'accumulo e non della condivisione, la
società dei discorsi e non della Parola, dell'apparire e non della verità.
Penso
alle ragazze e ai ragazzi con cui sono stato troppo poco tempo in questi
giorni... li ho guardati e ho cercato di ascoltarli e di leggerli, soprattutto
li ho visti tradurre in gesti quotidiani i desideri profondi dei loro cuori, li
ho visti scrivere, non nella sabbia, ma nella vita pericopi evangeliche; li ho
osservati mentre si lasciavano prendere dalla gioia del poter donare
gratuitamente per ricevere, senza desiderarlo, gratuitamente.
Come
tutto questo può entrare come valore e innovazione nel Progetto Educativo
Lasalliano? Come ci impegniamo affinché tutto ciò plasmi le comunità educanti,
i collegi docenti, il consiglio di direzione? Come le nostre prassi pedagogiche
e le nostre didattiche possono formarsi attorno a queste narrazioni vitali, a
queste "Buone Notizie" e tutto ciò come può trasformare le relazioni
educative, le lezioni, la disciplina...?
Quali
progetti vocazionali lasalliani siamo decisi a tradurre in vita perché siano
reali possibilità per chi si sente chiamato da Dio a incarnare i sogni del
Regno, a vivere una fraternità più ampia, a continuare ciò che si è radicato
nel proprio cuore e a seguire le inquietudini per un mondo nuovo, migliore e
più umano?
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