in attesa del vescovo di Roma Francesco a Scampia...
Per preparare la
visita di Papa Francesco a Napoli, il 21 marzo, p. Domenico Pizzuti sj, mi ha
chiesto di scrivere qualcosa... ecco cosa ne è uscito; spero possa esserti
utile.
"I cristiani hanno il dovere di annunciar Gesù senza escludere nessuno… come
chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile. La Chiesa… cresce… «per
attrazione». EG 14
Caro papa Francesco,
vieni a Scampia e imbandisci un banchetto per tutte e tutti
noi!
Abbiamo bisogno di “banchetti desiderabili”: banchetti di
solidarietà, giustizia, cultura, educazione, gioia, tenerezza e bellezza,
banchetti in cui la Parola fatta carne risuoni come balsamo e come olio
profumato che cura e guarisce, in cui il metro sia “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei
fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Mt 25).
Fatti aiutare dalle donne che sono le prime, a volte le uniche,
capaci di custodire la famiglia, i figli e le figlie, costrette a tessere le
fila di vite complesse, tra difficoltà economiche, affetti in carcere, figli
che non riescono ad impegnarsi e che sono posti troppo in pericolo.
Chiedi agli uomini di esserci, di mettere in gioco i loro molti
talenti senza scoraggiarsi, di alzarsi in piedi e stare ritti con la coscienza
che l’onestà e l’impegno sono sempre premiati.
Fatti aiutare dalle varie associazioni che fanno tanto per far
risplendere il sole su ogni persona e con fatica, creatività e grande impegno
strappano sorrisi e ridonano speranza.
Chiedi alle scuole di collaborare; sono, ma devono esserlo
sempre più, luoghi di accoglienza e trasformazione, di cultura e di socialità,
di legalità e d’impegno, e mai si scoraggino della loro vocazione umana,
civile, ma anche cristiana di educare in modo integrale persone pronte per
domani e capaci di fare il bene non solo per se stesse, ma per gli altri.
Fatti aiutare dalle sorelle e dai fratelli Rom che nella grande
precarietà, sono capaci di esserci e sorridere ricordandoci la verità delle
Beatitudini.
Fatti aiutare dalle Istituzioni che non devono usare il potere
per raccogliere consensi e donare favori, ma abbiano la forza della verità e
del servizio capace di cercare il bene comune, il benessere per tutti, la
dignità per ogni persona.
Chiedi ai servizi sanitari e sociali di essere presenti con la
loro grande professionalità e il loro impagabile impegno, senza lasciarsi
schiacciare dalla struttura che a volte li rende poco attenti alla persona che
hanno di fronte.
Invita tutte le forze dell’ordine a sedersi con tutte le
persone che la vita ferita ha allontanato dalla legalità, cosicché si realizzi
una vicinanza sempre più calda e corresponsabile per un futuro diverso.
Accanto a loro metti i fratelli e sorelle carcerati perché ci
sia nuova alleanza tra figli e figlie del Papà/Mamma nostra che è nei cieli,
per un mondo giusto costruito insieme da tutti, perché tutti possono sbagliare,
ma possono anche avere una seconda o terza opportunità… per ricominciare
insieme da capo.
Coinvolgi i fratelli e le sorelle immigrati, portatori altre
sapienze e di altri "cibi succulenti", del tuo Spirito che è come il
vento; amici ed amiche capaci di attendere donando i loro sorrisi dal sapore di
terre lontane.
Invita tutta la città di Napoli che troppe volte vive Scampia come
un “male”, come la sua parte brutta e non come un’inedita possibilità per
realizzarsi come città con la sua cultura e tradizioni, con la sua arte e
l’ingegno che si perde nei secoli e che ha ancora molto da dare a tutta la
regione, all’Italia e al mondo.
A questo vero banchetto chiama e invia le discepole e i
discepoli del Risorto, cattolici, riformati, evangelisti, ortodossi, tutti
insieme come battezzati che vivono l'unica figliolanza divina in molte
vocazioni e ministeri complementari, per "vivere la mensa condivisa con rinnovato
amore, a lavare i piedi, e a rompere ogni separazione" (p. A. Gittins,
CSSp);
spingici ad aprire porte e a stringere ogni mano; sollecitaci, ancora una
volta, a non trincerarci al riparo della “purezza” ma buttaci nella mischia
della vita, delle relazioni e degli incontri, delle ferite e del perdono,
pronti a sporcarci mani, piedi, volti per essere realmente sorridenti e
accoglienti verso tutti; facci capaci
d’invitare “pubblicani e prostitute” ai nostri banchetti, perché “ci
precederanno”, e a stare sempre all’erta per non scendere a patti con il male,
il sistema; siamo invitati a questo banchetto per servire e per dare la vita.
I bambini e le bambine sono i primi invitati, ma mandaci fuori
a invitare gli anziani, i diversamente abili, gli e le ospiti del centro di
salute mentale, i Rom, chi non ha speranza, chi è stanco, chi non ce la fa più.
Invita tutti e tutti coloro che sono vittime della droga,
dell'alcol, del gioco e di rapporti affettivi violenti affinché possiamo versare
su di loro "olio e balsamo" e farci loro prossimo per incontrare Dio
oggi.
Invita camorristi, corruttori e corrotti,
sfruttatori e strozzini, i violenti tutti; fa' che laviamo loro i piedi così
che possano, finalmente, piangere dal cuore e accogliere la Misericordia dal
Crocifisso Risorto e dai Crocifissi della storia, che hanno ferito, affinché
l'umanità tutta viva risorta.
Caro vescovo di Roma, Francesco, aiutaci a preparare questo
banchetto perché allo spezzare di ogni pane... il pane della cultura, il pane
della socialità, il pane dell’inclusione e del rispetto, il pane della
giustizia, il pane della Buona Notizia, il Pane che è Cristo… si possa rivelare
gioiosamente l’amore di Dio per noi… e correre tutti insieme su nuove strade,
colmi di speranza e di fiducia gli uni negli altri, per apparecchiare e servire
nuovi banchetti desiderabili.
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Luismi