lettera da Scampia n°6

Carissime e carissimi,

è bello scrivervi dopo il 7 ottobre in cui abbiamo inaugurato la nostra presenza, dopo un anno di pendolarismo, per condividere con voi il ricordo vivificante di quella giornata e le altre belle novità dal nostro inserimento.

“Sognare un altro mondo, non è una invenzione, né un’illusione fittizia; le Scritture, come parte della nostra tradizione, ci lasciarono questa possibilità, questo esempio. Guardare la storia fino a poter vedere fino a quando possiamo avere delle visioni del mondo e di Dio. Guardare la storia, contemplarla è possibilità reale di percepire la novità di altri cammini”.

Abbiamo cercato di vivere così quest’anno e il Signore ci ha fatto vedere “altri cammini” che, anche noi, possiamo intraprendere affinché ci sia Vita e Vita in abbondanza a Scampia.

Vogliamo ringraziare tutte e tutti per la presenza accanto a noi il giorno dell’inaugurazione; in mille modi vi siete resi presenti e ciò ha fatto percepire ai nostri fratelli e sorelle di Scampia la presenza di una comunità ampia che ha a cuore le persone di questo quartiere partenopeo.

Malgrado i giorni precedenti fossero piovosi, Edoarda e Clotilde ci avevano predetto che l’arcobaleno è sempre preceduto dalla pioggia, la giornata è stata pallida, ma non bagnata dal temporale; la sera prima alcuni giovani lasalliani con fr. Matteo e Antonio Pedaci sono venuti per condividere qualche ora in più con noi e per pregare assieme; la veglia sul testo tanto caro al Fondatore del “sogno di Giacobbe” ci ha invitati non solo a conservare e ad impegnarsi per “il sogno di Dio”, ma ha anche nuovamente evidenziato la nostra vocazione ad essere “uomini di contemplazione e di amorosa relazione con Dio, con gli altri e con tutta la creazione” (44° C.G.).

La mattina seguente, siamo stati accolti dalla comunità parrocchiale della Resurrezione durante l’eucaristia; questa presentazione pubblica ha sicuramente colpito molti e ci ha fatti conoscere ancora meglio nel quartiere.

Ci siamo poi recati a casArcobaleno, agghindata per l’occasione e sulla cui sommità, da allora, sventola la bandiera arcobaleno della pace.

Abbiamo vissuto un breve momento di condivisione durante il quale le parole di fr. Donato, visitatore, fr. Alberto, Consigliere Generale, e Emanuele Cerroni, presidente della Famiglia Lasalliana, hanno scaldato il cuore a tutti i presenti: è stato un momento di famiglia come la mensa condivisa in cui le specialità culinarie partenopee hanno, come sempre, fatto bella figura.

Abbiamo terminato la giornata con un momento di preghiera all’aperto sia per benedire insieme casArcobaleno che per piantare un albero di olivo: gesto simbolico della “Pace” che desidera radicarsi e che germoglierà solo con l’apporto di tutti.

Nella riflessione che abbiamo condiviso sull’anno di ricerca trascorso, abbiamo evidenziato tre caratteristiche che crediamo siano preziose anche per gli anni a venire:

I fare casa: non solo ristrutturare casArcobaleno, ma imparare ad abitare il territorio e la storia come luoghi e tempi della presenza incessante di Dio e cercare quella “tenda posta in mezzo a noi”;

I tessere legami: missione lenta e delicata, in cui confidenza ed intimità sono trama e ordito; tessere legami che si radichino non per noi, ma per i piccoli e i giovani che hanno bisogno di una “rete” che li sostenga e li accompagni;

I scoprire tesori: tesori posti dentro ognuno da Dio stesso, tesori dimenticati perché di Scampia si parla sempre male, senza avere il coraggio di narrare il bello e il buono, le grandi cose che Dio crea ogni giorno in questo lembo di “terra santa”.

Alcuni momenti per noi profetici sono stati:

+ la camminata in Scampia tra casArcobaleno e la parrocchia: camminare per le nostre strade è gesto profetico e alternativo perché qui la gente cammina poco, non si ferma per strada, quasi che non sia un luogo di tutti, ma solo di quei qualcuno che vogliono controllare e rovinare la vita a tutti: camminare è entrare in relazione con altri, è liberare il territorio che appartiene alla società civile, a tutti;

+ la presenza dei bambini e dei ragazzi di Scampia che hanno festosamente invaso casArcobaleno, intessendo rapporti con tutti: abbiamo capito che i ragazzini della zona cominciano a sentire casArcobaleno come loro e perciò la rispettano e non la danneggiano, forse anche per la sua bellezza che sembra poco usuale qui; la fiducia che si è instaurata tra i piccoli amici di Scampia e i Lasalliani presenti, le foto che si sono fatte insieme come la fiducia e complicità nell’affidare la propria macchina fotografica sono preziosi semi della relazione educativa che vogliamo instaurare e per cui siamo giunti qui;

+ l’aiuto ricevuto da tante mamme e papà del luogo per preparare il tutto: ci siamo sentiti accolti e accompagnati e già parte di questa “terra santa” dove siamo giunti per cercare Dio insieme a loro.

Proprio questa appartenenza a Scampia ci fa chiedere quale “relazione esiste tra le nostre ricerche spirituali, le nostre liturgie, le nostre sofferenze e insoddisfazioni e quelle della maggioranza dei popoli e della gente anonima?”

Sarà una ricerca impegnativa perché dovremo ascoltare la “Parola libera e attiva nella vita dei popoli e delle persone” in una ferialità che dobbiamo ancora imparare ad abitare e a sentire come nostra; dobbiamo udire quella “silenziosa brezza leggera” che è la Sua Presenza, che si manifesta nel quotidiano e nel piccolo; dobbiamo imparare ad “essere di più e avere di meno” ed essere “quel volto umano di Dio” perché ci hanno espressamente detto che quello di cui hanno bisogno “è un po’ d’umanità”.

Un'altra bella notizia è che dal 17 settembre esiste la cooperativa “Occhi Aperti”, formata da Enrico, Raffaele e Ginevra, un’educatrice che da lungo tempo lavora con suor Edoarda; il nome della cooperativa scaturisce da 44° Capitolo Generale e crediamo che questo nome nasconda in sé il desiderio mistico-politico che ci anima: occhi aperti sulla realtà di Scampia che ci circonda, occhi aperti per scorgere il Regno già presente, occhi aperti per contemplare le meraviglie di Signore, occhi aperti per rispondere al “grido che è salito fino a Dio”.

“La mistica cristiana è la mistica degli occhi aperti” ricorda J. B. Metz e il 44° Capitolo afferma che questa è “la spiritualità che ha bisogno di coltivare il nostro Istituto all’inizio del XXI° secolo”.

Tra le visite preziose che abbiamo ricevuto ce n’è stata una insolita, ma colma di gioia; nel mese di agosto ci era giunta una mail dal comune di Brescia per chiederci un incontro con un gruppo di giovani che avevano vissuto un’esperienza di formazione e di volontariato lungo l’anno appena trascorso; la proposta ci alettava.

Sabato 22 settembre abbiamo incontrato il composito gruppo: 20 giovani maggiorenni, il gruppo degli educatori e formatori, i presidenti delle circoscrizioni partecipanti all’iniziativa, gli organizzatori del comune, don Fabio Corazzina coordinatore di pax Christi Italia; casArcobaleno non era ancora arredata, ma li ha accolti festosamente: ci siamo conosciuti, ci siamo narrati a vicenda, abbiamo camminato per Scampia toccando le “tre frontiere”, quei luoghi dove per noi Dio abita e attende: le Vele, il carcere e il campo Rom. Tutto questo lo abbiamo fatto in 3 piccoli gruppi di circa 10 persone ciascuno per essere “comunità” che si fa presente sul territorio e desidera abitare gli spazi. L’interesse e l’attenzione, come il timore e la compassione dei giovani, sono stati corroboranti per tutti noi; la condivisione con i formatori ci ha permesso di confrontarci e di scoprire come sogni ed utopie sono condivise tra coloro che scelgono il “margine” come luogo dal quale progettare la propria vita e/o cercare Dio proprio da quel limite, dall’essere fuori le mura. E’ nata un’amicizia che coltiveremo per educare insieme nel futuro.

I prossimi impegni che ci aspettano sono:

I La presentazione del progetto “CI SONO ANCH’IO” alla Fondazione per il Sud: con 11 partner (tra cui le Associazioni delle Suore della Provvidenza e dei pp.Gesuiti, 8^ Municipalità e Regione Campania…) abbiamo progettato un percorso educativo per bambini e ragazzi dai 5 ai 18 anni per sostenere il loro impegno scolastico, per toglierli dalla strada e fornire ai più grandi delle competenze spendibili nel mondo del lavoro;

I L’accoglienza della Commissione “Matrix realoded” del Movimento Giovani Lasalliani che ha lo scopo di reimpostare il percorso formativo MGL;

I Il Convegno MGL dal 1 al 4 novembre sul tema “Dov’è tuo fratello?”;

I L’inizio dell’attività educativa intorno al 15 Novembre e del servizio civile di 6 giovani che collaboreranno con noi;

I Il trasferimento nel nostro alloggio di comunità al 10° piano della Torre della Speranza.

Una delle caratteristiche della nostra presenza è l’essere attenti alle “chiamate” della nostra realtà come della gente di Scampia; già ne stanno arrivando d’interessanti: la scelta è di rispondere come “rete” con le realtà della vita consacrata e con gli altri gruppi con cui abbiamo stretto legami sempre più profondi: siamo cercati ed apprezzati per lo stile della nostra presenza che non si è imposta, ma che ha “bussato a tutte le porte” pronti a dare la nostra collaborazione, colpendo molti per la nostra vita consacrata che ha scelto di fare casa a Scampia e che è “impastata” nel tessuto sociale e nella vita delle persone, abbattendo le barriere ideologiche o clericali.

Siamo ormai conosciuti come “i Fratelli”, siamo felici di ciò e possiamo dire, citando Maillefer, che “questa denominazione parve loro modesta e conforme alla vita comune che avevano abbracciato”.

Viva Gesù nei nostri cuori

i vostri fratelli Enrico, Martin, Raffaele

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