presepio vivente

25 dicembre 2007

La mia Madonna di quest’anno è magra magra, ha piccole gambe ossute e scheletriche fasciate di nero… i capelli sono scuri di media lunghezza e unti… il naso adunco… il volto inespressivo… il grembo, gravido, è coperto da un’attillata maglia arancione con scritte insignificanti… fuma… ha un ombrello in mano… si aggira con passo trascinante… il ventre è portato senza peso, ma senza orgoglio o gioia… però c’è… non è molto grosso, anche se pronunciato… la fanno accomodare in prima fila, su una sedia da ufficio con le rotelle… tutte le volte che si è invitati ad alzare le mani, a compiere gesti per celebrare insieme l’eucaristia, lei li esegue, ma mi sembra un automa… il volto solcato da rughe che velano la sua giovane età, ha occhi che fissano nel vuoto, che sembrano non vedere ciò che guardano… questa è la mia Madonna in questa notte santa… siamo alla stazione Garibaldi a celebrare la messa con i senza fissa dimora, alcune associazioni che si interessano di loro, Alex, i comboniani e le comboniane… lei mi colpisce… ho timore di avvicinarla, di parlarle… cosa più facile da fare con i ragazzi ghanesi o nigeriani che abbiamo invitato a messa… eppure se Dio è il totalmente Altro… se Dio ha scelto i poveri… se Dio è colui che ha fame, sete, è in carcere… se il sacramento perenne di Gesù sono i poveri in cui si nasconde… lei è la mia Madonna… non ha apparenza né bellezza.. non ispira devozioni o coroncine.. è velata dal dolore, dall’abbandono… ma in questa stazione è quella che prepotentemente con il suo silenzio ci annuncia nuovamente che “non c’è posto per lei nell’alloggio” (Lc 2)... ancora oggi si ripete la stessa esclusione… allora viaggiavano per il decreto di Cesare Augusto… ora, in questo periodo, le migrazioni vanno da un centro commerciale ad un altro e chi non può partecipare a questa orgia è messo fuori… e non c’è posto perché siamo distratti, non siamo capaci di vedere e di inginocchiarci davanti a lei e d’invitarla a casa, di darle quel posto che le spetta di diritto e che magari sarebbe capace di rifiutare o danneggiare… la guardo, la seguo con gli occhi durante la messa…vaga… non ha pace…. altri amici le parlano, amici esclusi come lei… in stazione c’è un bel presepio, stile napoletano, grande ed inscatolato… è molto più semplice fermarsi su di esso… ci commuove, possiamo dilettarci nei dettagli, nel volto roseo delle statuette, nei bei vestiti… mentre lei è più un pugno nello stomaco, “una spada a doppio taglio che penetra nel profondo”… “più la storia è povera e semplice, lasciata ai margini e da tempo non più considerata,

più il Mistero è intenso” (A. Potente op)… il Mistero si è come raccolto in lei, si è velato… ma è pronto a manifestarsi, se ci fosse un posto per lei e Dio non dovrebbe ancora una volta mandare i suoi angeli a cercare altri esclusi come lei, altre sue figlie e suoi figli, per dire al mondo:

Non temete!

Vi porto una bella notizia

che procurerà una grande gioia a tutto il popolo:

oggi

è nato il Salvatore,

il Cristo,

il Signore!

(Lc 2, 10-11)

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