GLI EDUCATORI DELLA GIOVENTÙ SONO COLLABORATORI DI GESÙ CRISTO
Voi siete –dice
san Paolo– “ambasciatori e ministri di Cristo” nel vostro ministero;
comportatevi, dunque, come suoi rappresentanti. Gesù vuole che i vostri
discepoli vi considerino come lui stesso e che accolgano i vostri insegnamenti
come se “Dio li esortasse per mezzo vostro” […].
Per compiere
questo dovere con l’esattezza e la perfezione che Dio richiede da voi, offritevi
spesso allo Spirito di Nostro Signore per agire unicamente mossi da lui […]. Se
farete così, lo Spirito si diffonderà sui vostri alunni, che acquisteranno, nella
sua pienezza, lo spirito del cristianesimo […].
Con la
similitudine [della vite e i tralci] Gesù vuole farvi capire che quanto più la
vostra azione educatrice a favore dei vostri discepoli sarà vivificata da lui e
attingerà da lui la virtù, tanto più produrrà frutti copiosi. Perciò
chiedetegli insistentemente di animare tutti i vostri insegnamenti con la forza
del suo santo Spirito; e come è lui “la luce che illumina ogni uomo”, sia anche
lui a illuminare la mente dei vostri alunni e a portarli ad amare e a praticare
il bene che insegnerete loro […].
Vi capiterà di
incontrare qualche difficoltà nei vostri rapporti con gli alunni, perché ci
sarà sicuramente qualcuno che non profitterà delle vostre istruzioni e in cui
noterete un certo spirito libertino. Ricorrete allora a Dio e chiedete
insistentemente a Gesù Cristo che vi riempia del suo Spirito perché è lui che
“vi ha scelto per essere suoi collaboratori”.
Considerate
Gesù come “il buon Pastore” di cui parla il Vangelo, “che cerca la pecorella
smarrita e, trovatala, se la mette sulle spalle e la riporta all’ovile”. Voi
fate il suo stesso lavoro: siete, dunque, obbligati a fare come lui; domandate,
quindi, le grazie necessarie per riuscire a convertire i loro cuori.
Pregate molto,
se volete riuscire nel vostro ministero; esponete continuamente a Gesù Cristo
le necessità dei vostri discepoli, soprattutto le difficoltà che incontrate nel
dirigerli. E il Signore, vedendo che considerate lui como onnipotente e voi
come semplici strumenti, non mancherà di accordarvi ciò che gli chiedete.
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