Buone Notizie da Scampia n° 7

Carissime e carissimi,
un altro mese intenso ed importantissimo è passato dopo quello dell’inaugurazione di casArcobaleno… di tutto questo dobbiamo ringraziare il Signore e voi tutti.
Dobbiamo confidarvi che ci sentivamo a disagio quando qualcuno ci definiva “comunità di frontiera” perché crediamo di vivere il ministero educativo come tanti Fratelli e Lasalliani/e del mondo e poi perché questa etichetta la troviamo più mediatica che evangelica; ma un nostro amico, p. Angelo Cupini (provinciale dei Clarettiani), ci ha illuminati: la frontiera è il luogo dell’incontro, il confine che non separa, ma diviene il punto in cui le differenze vengono a contatto e si arricchiscono a vicenda.
Questa “vocazione di frontiera” ci sembra allora la nostra: siamo qui per essere quello spazio d’incontro tra le persone con storie e culture differenti, tra la legalità e l’illegalità, tra l’impegno e l’assistenzialismo, tra il protagonismo e l’anonimato, tra il Vangelo e la ricerca di senso. Sulla soglia posso invitare l’altro ad entrare, accoglierlo, ma anche l’altro può invitare me a venire fuori per conoscere il suo spazio-parola-mondo. La soglia è l’area di tutti, il non ancora proprio che è anche altrui”.
Siamo stati testimoni e protagonisti di incontri che illuminano il nostro essere “spazio di frontiera e soglia d’alleanza” che poi è anche la vocazione di casArcobaleno; poterli rileggere con voi è un’occasione in più per discernere cosa vuole il Signore e come dobbiamo essere testimoni del Regno che ci vuole simili “a un padrone di casa che tira fuori dal suo tesoro cose nuove e cose antiche” (Mt 13,52) ovvero come vivere il carisma lasalliano qui a Scampia.

Dal 1 al 4 Novembre, il Movimento Giovani Lasalliani e la Comunità di Pastorale hanno organizzato qui da noi il loro incontro che aveva come tema la domanda che Dio rivolge a Caino nella Genesi: “Dov’è tuo fratello?”.
Accoglierli è stato un momento fecondo per noi e per loro perché:
organizzare un incontro a Scampia ha permesso di frantumare i luoghi comuni e le paure che opprimono anche le persone di buona volontà, abbattendo il timore di venire a Scampia come la sfiducia ed il senso d’isolamento che serpeggia tra molte persone del nostro quartiere;
i convegni del Movimento Giovanile hanno cominciato ad essere più essenziali e sobri;
i giovani di MGL hanno potuto incontrare i nostri amici e le nostre amiche che conoscono la precarietà e le difficoltà di vivere in una zona depressa e marginale;
i bambini e i giovani di Scampia che ci frequentano, hanno voluto conoscerli e giocare con loro, manifestando la ricchezza del loro cuore come la ricerca di alternative e di legami fedeli e gratuiti;
l’accoglienza ha coinvolto alcune famiglie e le comunità religiose;
abbiamo proposto ad alcune mamme nostre amiche ad essere le cuoche per i 4 giorni dell’Incontro; il risultato è stato positivo e duplice: i giovani hanno potuto conoscere delle mamme che si sono prodigate con affetto e grande disponibilità, oltre che con innegabile competenza culinaria partenopea e le mamme hanno potuto valorizzare le proprie abilità e competenze oltre che fare esperienza di lavorare in gruppo.
Culmine, non solo spirituale, è stata la preghiera-concerto per la Pace la sera del 2 novembre: all’auditorium comunale i Giovani hanno proposto un momento contemplativo e di riflessione prezioso e sapiente, dove ognuno era protagonista e accomunato dalla ricerca di essere Pace, frutto di impegno e costruzione personale.
Ci fa piacere condividere alcune espressioni che i giovani hanno lasciato sul nostro quadernone:

E’ bella l’idea che i colori dell’arcobaleno possano essere speranza… speranza di pace, di amore, di vita… e sono sicuro che questi colori brilleranno sempre della luce di Dio, che dona forza, coraggio e gioia. Grazie a voi tutti, che accogliete ognuno come FRATELLO e che per gli altri spendete tanti momenti della vostra vita. Davide
Grazie per avermi dato la forza di continuare a SOGNARE! Vittoria

Devo ricredermi
: non avrei mai creduto che “sconosciuti” mi avrebbero mai accolto così affettuosamente. Mi avete sorpreso tantissimo, regalandomi dei bellissimi giorni. Nell’attesa di rivederci, un forte abbraccio Gabry
..CasArcobaleno sei la casa dei miei sogni… Vittoria

Mettersi a disposizione dei giovani che desiderano vivere il servizio civile, è un dono che abbiamo ricevuto da Suor Edoarda delle Suore della Provvidenza. Il servizio civile è vissuto in molte parti d’Italia come possibilità di formazione per mettersi al servizio delle persone svantaggiate, ma anche come “prima esperienza lavorativa” nelle zone in cui, purtroppo, la disoccupazione ha un tasso elevato.
Quest’anno Napoli ha potuto beneficiare di un bando straordinario per 2000 giovani e noi abbiamo avuto la fortuna di essere luogo di formazione e di servizio per 6 di loro: Alessandro, Emanuela, Enza, Francesco, Maurizio e Salvatore. Conoscendoli da un mesetto, per presentarveli, abbiamo coniato un aggettivo per ognuno, che per noi, in modo imperfetto lo/la contraddistingue: Francesco: il Tenero ; Maurizio: il Riflessivo; Alessandro: l’Attento; Emanuela: la Laboriosa; Salvatore: il Gioioso; Enza: la Disponibile. Incontrarli e poterli coinvolgerli è un’occasione preziosa, un modo per radicarci meglio e “allargare lo spazio della nostra tenda”: sono abitanti ormai quotidiani di casArcobaleno, che già
sentono come propria e sono importanti per l’animazione del progetto “IO VALGO”.

“La formazione è un processo comunitario, circolare: ognuno è maestro dell'altro. La competizione, parte integrante dell'at­tuale sistema educativo, viene sostituita dalla collabora­zione, dalla cooperazione.”
(p. E. Balducci)
Con loro, con Ginevra, Guglielmo e Peppe stiamo costruendo la comunità educante di casArcobaleno e ci sembra che ognuno stia trovando il proprio posto per essere “maestri gli uni degli altri”; è un lavoro lento, quotidiano e circolare: crediamo la circolarità sia una caratteristica importante, perciò abbiamo riservato del tempo settimanale per ascoltarci, narrare i nostri vissuti educativi, riflettere, formarci, condividere, aiutarci a crescere e a migliorare insieme.

L’attesa che serpeggiava in ognuno di noi e di voi, ne siamo certi, era la partenza del progetto “IO VALGO” per gli adolescenti che, per vari motivi, sono fuori dal percorso formativo e educativo; per “scovare” i giovani abbiamo contattato nuovamente i servizi sociali, le varie associazioni di volontariato e le cooperative sociali, le sorelle e i fratelli religiose/i, le parrocchie, i nostri amici ed amiche di Scampia.
Sono seguite telefonate e soprattutto incontri: il ragazzo o la ragazza veniva accompagnato da un genitore per incontrarci e conoscere il progetto; a questo dialogo “familiare” ne seguivano due particolari: uno con il/la giovane e uno con il genitore per ascoltare entrambi con maggior libertà.
Guardando il nostro quartiere, ci siamo proposti due obiettivi particolari: avere il 40% di ragazze e qualche giovane Rom:
le ragazze sono quasi invisibili nel nostro quartiere poiché sono lasciate a casa a curare i fratellini e le sorelline, sono chiuse in casa da fidanzati gelossimi, autoescluse dalla vita che si accontentano di guardare dalla finestra del proprio alloggio;
i Rom sono 800 e sono presenti da decenni a Scampia divisi in vari campi e in gruppi di baracche secondo la provenienza e l’identità; nonostante i gesti solidali quotidiani che vediamo verso di loro, vivono ai margini del nostro quartiere senza alcun servizio e in una situazione d’indegnità; essere spazio di incontro e alleanza con e per loro è una necessità nel nostro seguire “l’Uomo che cammina” (C. Bobin), il Nomade, “Colui che non aveva una pietra dove posare il capo”.
Siamo riusciti a contattare un buon numero di ragazze, mentre nei prossimi giorni speriamo di poter accogliere qualche giovane Rom tra noi, così da abbattere altre frontiere mentali che non solo a Scampia ci sono.
Il 3 Dicembre una quindicina di giovani hanno varcato la soglia di CasArcobaleno con attese e speranze, con sogni e… tanti interrogativi… come ne avevamo noi!
Il primo periodo è dedicato alla costruzione della comunità che vive casArcobaleno con attività di aggregazione, ma lo slogan tematico su cui abbiamo scelto di operare e riflettere è proprio il titolo del progetto stesso: Io Valgo.
Ci sembra che puntare sull’autostima sia la “chiave” necessaria ad illuminare la richezza che inconsapevolmente hanno dentro di loro e per far scorgere nuove strade da intraprendere e nuovi orizzonti su cui posare lo sguardo del cuore.
La nostra settimana si svolge dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 20, con varie attività: corso di pc, circle time, sport, uscite culturali, cineforum, incontri formativi, attività laboratoriali; a queste seguiranno due corsi di lingue comunitarie, un corso di danza ed uno di drammatizzazione.
Alcune attività hanno coinvolto molto i nostri amici:
le uscite per Napoli: abbiamo scoperto insieme alcuni posti della nostra città come Capodimonte, Castel dell’Ovo, la Basilica di S. Maria alla Sanità con le catacombe di San Gaudioso: anche se i ragazzi non amano camminare, è bello scoprire in essi interessi sopiti ed il desiderio di conoscere che giace, realmente, in ognuno ed ognuna;
il “progetto personale”: a ciascuno/a è stata proposta la realizzazione di un progetto semplice per far loro toccare con mano la propria capacità di organizzare e portare a termine un lavoro; scatole di legno, orologi da muro, collane ed orecchini, cornici dipinte, piatti abbelliti dal decoupage, hanno cominciato ad essere creati all’insegna del “non lo so fare”, ma, a questa prima risposta quasi in automatico, è seguito l’entusiasmo e il piacere di vedere realizzata tra le proprie mani l’opera che si erano proposti.
Notiamo, con soddisfazione, che i giovani sono fedeli all’incontro quotidiano, alle 5 ore da trascorrere insieme; scorgiamo che la confidenza cresce e possiamo sempre meglio ascoltarli
e conoscerli; sentiamo la necessità di dare sempre risposte più attente ai loro cuori, di individuare le ferite di cui sono portatori per sanarle insieme, di far sentire loro la nostra presenza ed amicizia anche per rendere visibile l’amore gratuito e solidale del Papà dei cieli.


Uno dei segni con cui verifichiamo di aver
compiuto il giusto discernimento è che alla nostra porta bussano altri giovani che desiderano far parte di casArcobaleno: sono i giovani che stanno senza far niente sulla strada in compagnia solo di “pali e spacciatori”, che hanno abbandonato la scuola, che sono poco seguiti dai genitori e sono forse stufi del bighellonare senza meta e senza possibilità…
Riflettete sulla situazione, che purtroppo è abituale, in cui vengono a trovarsi le famiglie degli artigiani e dei poveri, costrette a lasciare troppa libertà ai loro figli, che si abituano così a vivere da vagabondi, scorrazzando di qua e di là, finché non riescono a trovare un lavoro. Non si preoccupano di mandarli a scuola, sia perché sono povere e non possono pagare gli insegnanti, sia perché, costrette a cercare lavoro fuori casa, debbono necessariamente abbandonare i figli a loro stessi.
Le conseguenze sono, naturalmente disastrose, perché questi poveri ragazzi, abituati a fare i fannulloni, stentano molto ad abituarsi al lavoro. Frequentando, inoltre, cattive compagnie, conducono già una vita che si può dire viziosa e che non riescono più a lasciare a causa delle cattive abitudini che hanno contratto durante tanti anni di vita scioperata.
Dio ha avuto la bontà di rimediare a un inconveniente così grave con l’istituzione delle Scuole Cristiane, in cui si insegna gratuitamente e solo per la gloria di Dio. In queste scuole i ragazzi restano per tutto il giorno e imparano a leggere, a scrivere e la religione; abituati a essere sempre impegnati, non troveranno troppo faticose le ore di lavoro, quando i genitori ve li manderanno.

Ringraziate Dio che ha avuto la bontà di servirsi di voi per procurare ai ragazzi un beneficio così grande. Siate fedeli ed esatti a concederlo senza ricevere remunerazione alcuna, per poter dire con San Paolo: il motivo della mia consolazione è di annunciare il Vangelo gratuitamente, senza che i miei ascoltatori paghino nulla”
(Med. 194,1).
Queste parole belle, vere e giuste di La Salle si adattano perfettamente a Scampia: la corrispondenza che c’è, anche a distanza di 300 anni, è la porta che apre a noi il cammino a quell’esperienza mistico-politico vissuta nella periferia di Reims “dalle prime comunità dei Fratelli fatte prossime agli ultimi e contraddistinte dalla gratuità” .
A noi tocca “riflettere e ringraziare”:

riflettere
per essere attenti a ciascuno dei protagonisti e delle protagoniste del progetto, offrire a ciascuno/a un cammino personalizzato e far rinascere il desiderio di apprendere; per “essere più semplici nell’avere, nel desiderare, nell’accettare e nel pianificare le attività, seguendo in modo creativo e radicale Gesù per essere comunità visibile, credibile e fraterna condividendo la vita e la fede con giovani e adulti come germe di fraternità lasalliana” (44° C.G.).
ringraziare
ognuna ed ognuno di voi, Fratelli e Lasalliane/i, per la preghiera e la vicinanza che ci dimostrate; per gli altri amici ed amiche di Scampia che ci hanno dato fiducia e stretto legami con noi, legami che stanno diventando più forti; i ragazzi e le ragazze del progetto che vengono ogni giorno a “fare arcobaleno” con noi; il nostro Fratello e Signore Gesù, il Dio dei cuori, che “ha ascoltato il loro grido… e ci ha mandati” (Es 3, 7-10) a seguirlo, a vivere e ad annunciare la Sua Buona Notizia come comunità e ci sorride quotidianamente nei volti dei nostri fratelli e sorelle più in difficoltà.

Commenti

Carlo Cananzi ha detto…
Sono emozionatissimo...non avrei creduto dopo anni di ritrovare dei fratelli lasalliani (che si rifanno a Sobrino e Balducci) negli stessi contesti dove io lavoro da anni come formatore e consulente per gli operatori sociali. Sono un ex alunno lasalliano di Napoli, un pò deluso dell'esperienza di quegli anni (la scuola di Materdei) che lavoro attualmente nelle progettazione e nella formazione delle politiche sociali a Napoli...Sono a vostra disposizione per ogni tipo di collaborazione.
Carlo Maria Cananzi
ccananzi@libero.it
Carlo Cananzi ha detto…
Sono emozionatissimo...non avrei creduto dopo anni di ritrovare dei fratelli lasalliani (che si rifanno a Sobrino e Balducci) negli stessi contesti dove io lavoro da anni come formatore e consulente per gli operatori sociali. Sono un ex alunno lasalliano di Napoli, un pò deluso dell'esperienza di quegli anni (la scuola di Materdei) che lavoro attualmente nelle progettazione e nella formazione delle politiche sociali a Napoli...Sono a vostra disposizione per ogni tipo di collaborazione.
Carlo Maria Cananzi
ccananzi@libero.it
Carlo Cananzi ha detto…
Sono emozionatissimo...non avrei creduto dopo anni di ritrovare dei fratelli lasalliani (che si rifanno a Sobrino e Balducci) negli stessi contesti dove io lavoro da anni come formatore e consulente per gli operatori sociali. Sono un ex alunno lasalliano di Napoli, un pò deluso dell'esperienza di quegli anni (la scuola di Materdei) che lavoro attualmente nelle progettazione e nella formazione delle politiche sociali a Napoli...Sono a vostra disposizione per ogni tipo di collaborazione.
Carlo Maria Cananzi
ccananzi@libero.it

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