una riflessione rimasta in un cassetto

Tutti, in questi mesi ed anni, hanno conosciuto il nome di Scampia usato dai media come icona di degrado, disperazione, camorra così che le persone stesse di Napoli hanno paura di venire e gli abitanti di Scampia temono di andare da un rione all’altro del loro stesso quartiere.

Un testo di p. Balducci ci è venuto in soccorso per comprendere meglio, per allargare lo sguardo: “Di fronte al nostro mondo occidentale, le Barbiane del mondo..., perché Barbiana è un nome emblematico, Barbiana non è più in Mugello: Barbiana è in Africa, è nel Medio Oriente, Barbiana è una comunità musulma­na, Barbiana è nell'America latina. Le Barbiane del mondo dicono che noi ci comportiamo come se il mon­do fossimo noi… Allora se io mi seggo al centro di queste Barbiane potenziali so che il mio compito è di partire dal presup­posto che esse hanno dei doni da offrirci, che la nostra è la cultura del dominio.”. (E. Balducci scolopio)

Come p. Balducci rifletteva su “le Barbiane”, così la nostra esperienza ci fa pensare a “le Scampie” del mondo nella quali le persone sono ammucchiate, dimenticate, offerte quasi come vittima al “Sistema”, ma noi crediamo che la nostra vocazione di cristiani e di consacrata pretenda da noi di “con-sentire con i poveri e i bisognosi; amare coloro che gli dei di questo mondo hanno spogliato della loro dignità e persino della sembianza umana; aver misericordia per quelli che sono stati ridotti a massa onde impedire loro di svilupparsi come persone; dare la vita in difesa di quei prossimi che ne sono continuamente espropriati” (Ellacuria sj).

Essere Fratelli a Scampia ci obbliga ad a vivere la nostra opzione per una vita comunitaria semplice, fraterna e spirituale in cui si possa vivere la spiritualità dell’incarnazione, centrata sulla Parola di Dio e il discernimento comunitario della fede vivendo la passione rivoluzionaria dell’educazione perché vi è un’immensità di dolore, di difficoltà, di disumanità di Scampia, che sembra travolgere tutto, ma noi crediamo che il Regno dei cieli è in mezzo a noi...

due ragazzi se ne vanno dal Lotto R con la dose stretta nella mano... ma il Regno dei cieli è in mezzo a noi...

Davide ha ripreso voglia ed è tornato a scuola dopo mesi di assenza… perché il Regno dei cieli è in mezzo a noi...

gli sbarramenti distrutti dalla polizia sono stati subito ricostruiti dalla manovalanza della camorra... ma il Regno dei cieli è in mezzo a noi...

i ragazzi bevono qualcosa e buttano per terra, appena finito, bicchieri e cannucce... ma il Regno dei cieli è in mezzo a noi...

i ragazzi del laboratorio di decoupage oggi erano felice nel mostrare i loro “capolavori”… perché il Regno dei cieli è in mezzo a noi...

una ragazza scende indietreggiando da una macchina, urla: "Non mi toccare!!!" cammina ancora indietro... si accascia a terra, urla e piange... scende un bambino, viene allontanato con violenza... il maschio si avvicina e lei urla e piange ancora più forte... ma il Regno dei cieli è in mezzo a noi...

Pasquale e Raffaele hanno litigato furiosamente, ma poi hanno fatto pace a CasArcobaleno… perché il Regno dei cieli è in mezzo a noi...

sono le 16,30 un mucchio di rifiuti brucia con violenza e sprigiona diossina e il suo odore acre ed infernale... ma il Regno dei cieli è in mezzo a noi...

Rosaria, con tre figli, vive in 19 metri quadrati, senza acqua calda, senza doccia, da 14 anni... ma il Regno dei cieli è in mezzo a noi...

Luciano oggi non è andato a scuola perché tutti a casa dormono… ma il Regno dei cieli è in mezzo a noi…

Raffaele, con tre figli e la voglia di legalità, è un anno e mezzo che non ha lavoro, ma sorride e non sta con le mani in mano... perché il Regno dei cieli è in mezzo a noi...

Le mamme vengono a confidare problemi e chiedono di pregare... perché il Regno dei cieli è in mezzo a noi...

“Fratelli poveri cercati dai poveri”: è l’ideale che ci ha donato La Salle… siamo a Scampia per incontrare Dio e per annunciarlo.

Vi offriamo una poesia di Tagore

Smetti di intonare inni e canti, di recitare a vuoto le orazioni!

chi preghi nel buio di questo tempio solitario, a porte chiuse?

Apri gli occhi per guardare il resto: Dio non è davanti a te!

Lui sta dove il contadino ara la dura terra,

dove colui che lastrica il sentiero spacca le pietre.

E’ vicino a loro, nel sole e nella pioggia,

con le sue vesti impolverate.

Levati il sacro manto e come lui scendi nel mezzo della polvere!...

Abbandona le tue meditazioni, lascia i fiori e l’incenso!

Che male c’è se i tuoi vestiti finiscono sporchi e rovinati?

Vagli incontro e resta lì con lui,

nel lavoro intenso e nel sudore della fronte.

(Gitanjali, Canti di offerta)

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