nel mondo dei bambini c'è sempre posto per tutti

Dalla notte di Betlemme al venerdì santo, il mondo ripete con forza: “non c’è posto!”
Non c’era posto per loro nell'albergo, non c’è posto per Gesù in questo mondo, non c’è posto per le sue parole che ci vogliono accoglienti verso tutti, in particolare con i più poveri.
Nel mondo che abbiamo costruito non c’è posto… e ogni giorno continuiamo ad escludere i più poveri e gli ultimi, con giustificazioni pseudo-razionali, soprattutto con tante auto giustificazioni. E piano piano rischiamo di entrare a far parte della folla che urla: “non c’è posto” “Crocifiggilo” 


Oggi, con la mia famiglia, con alcuni ragazzi del movimento dei giovani lasalliani e una mamma di uno dei ragazzi, ho partecipato alla via crucis che la Comunità Lasalliana di Scampia ha organizzato al campo rom di Giuliano e questa frase: “non c’è posto” mi è rimbombata nella testa e nel cuore.

Vetri, tanti vetri per terra, su una colata di cemento in mezzo al nulla.

Separate da tutto, escluse dal resto della “gente civile” , le famiglie rom del campo di Giuliano vivono ogni giorno in un posto che apparentemente sembra dimenticato da Dio.
La verità è che oggi, entrando in quel luogo, Dio lo abbiamo trovato! Siamo entrati nella sua casa e siamo stati accolti da tanti sorrisi e da tanta voglia di giocare, da tanti tanti bambini, che correvano e saltavano a piedi nudi su quei vetri per venirci incontro.

Io ero lì con mia moglie e i miei due figli di 11 e 7 anni e subito la magia del mondo dei bambini ci ha avvolto.
Mia figlia Elena, la più piccola, ha subito fatto amicizia con un gruppo di bambine e dopo qualche corsa e qualche salto, il gioco è diventato quello di spazzare via i pezzi di vetro con delle scope, insomma, fare pulizia. Poi, siccome Elena era l’unica che sapeva leggere, anche se c’erano bimbe più grandi di lei, ha letto per loro un piccolo libricino. Emanuele guardava e parlava, provava a capire come fosse possibile che dei bambini vivessero in quelle condizioni.

Quando è iniziata la via crucis, le bambine si sono prese per mano e anche se di religioni diverse, di provenienze diverse, anche se il mondo le vorrebbe separare perché diverse, ci hanno seguito nel nostro peregrinare dietro alla croce. Elena, Zagorka e tutte le altre bimbe insieme si tenevano per mano, perché nel loro mondo non si è diversi, nel mondo dei bambini c’è sempre posto per tutti e in poche ore avevano fatto amicizia.

I bambini sono i nostri maestri, per questo Gesù dice che dobbiamo riuscire a tornare come loro per entrare nel suo Regno, perché nel suo Regno c’è posto per tutti, come nel mondo dei bambini…
Alla quinta stazione della via crucis, mentre ascoltavamo dell’indifferenza di Pilato davanti all’ingiustizia che aveva sotto gli occhi, vicino a noi c’era la carcassa di un topo morto, lì nel piazzale, dove i bambini giocano quando possono… Sono gli stessi bambini che incontrate nella metro, gli stessi che chiedono qualcosa ai semafori, gli stessi a cui viene negato il diritto all’istruzione e all’infanzia, perché non c’è posto per loro…
 
Pilato è ancora ben vivo e ha davvero tanti seguaci, anche tanti cristiani “tiepidi” come li definisce Papa Francesco, che vanno magari a messa tutte le domeniche e poi scacciano un bambino nella metro.

I bambini non sono tiepidi, sono fuoco, per questo sono i nostri maestri, perché noi a poco a poco rischiamo di raffreddarci, di non ricordare il calore della tenerezza e dell’amore per gli altri.

Dopo una giornata bella, e comunque faticosa siamo rientrati in casa, e mentre mettevo a letto mia figlia ho voluto ringraziarla per come si era comportata.
La sua risposta è stata in tono con la giornata:

“ma io non ho fatto niente, ho solo giocato…”

E’ proprio vero, ho ancora tanto da imparare anche io, e volentieri, mi metto alla scuola dei nostri maestri bambini.

 Andrea Sicignano, associato.

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