Essere a Sud

L'altro giorno sono stato nel punto più a sud d'Italia: una meraviglia!
La bellezza dell'incontro tra Ionio e Mediterraneo; il mare: una tavolozza di sfumature di blu e azzurro risplendente con striature argentee al sole caldo e vivace d'agosto; bambini gioiosi nel mare... Tutto era perfetto, ma non potevo non pensare che quello stesso mare è stato, è e sarà, se non faremo qualcosa, un cimitero per miei fratelli e sorelle disperati; barconi stracolmi, strabordanti, insicuri e malefici sono passati, passano e passeranno, Caronti senza pietà ammassando vivo e morti, portatori di sogni e creatori di terrori che si rincorrono con abbruttita casualità, speranze legate a un soffio, a meno di un soffio.
Come posso godere tutto ciò?
Mi sente colpevole in parole e omissioni... Come posso dire di difendere e lottare per Giustizia, Misericordia e Fedeltà se non faccio nulla per le mie sorelle e fratelli migranti, pellegrini, in fuga perla ricerca di vita?
Faccio mie le attualissime parole di Esdra: "Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare la faccia verso di te, mio Dio, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la nostra colpa è grande fino al cielo. Dai giorni dei nostri padri fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli, e per le nostre colpe noi, i nostri re, i nostri sacerdoti siamo stati messi in potere di re stranieri, in preda alla spada, alla prigionia, alla rapina, al disonore, come avviene oggi". 

Anni pietà di me, di noi Papà/Mamma dei cieli e della terra.

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