lettera da Scampia 3

Cari Fratelli e Lasalliani, care Lasalliane,

Tessere legami...
È quello che abbiamo fatto, come sapete, in questi primi mesi; è stato importante e lo sarà ancora come modalità perché specialmente qui a Scampia il fare da soli è uno di quei vincoli che la camorra offre per seminare paura, per far cercare il singolo interesse, per sopravvivere in mezzo a tutti...
Tessere è un lavoro lento, è un realizzare, tra trama e ordito, qualcosa che può essere bello e che ha però due facce, due aspetti da considerare…
E’ importante ripensare ai legami ora che ci apprestiamo a progettare la nostra comune presenza e a vivere tra queste strade, per e con queste persone la nostra associazione per il servizio educativo dei poveri… legami che vi abbiamo già raccontato e che ora si ampliano…
I legami con la gente di Scampia vibrano di quotidianità; tropo spesso hanno visto persone che sono andate da loro per esprimere solidarietà o per guardarli come “animali in gabbia”, per manifestare in una giornata contro la camorra, ma senza voler fermarsi per costruire con loro qualcosa… la nostra presenza ormai ordinaria ha il gusto del restare, del custodire e crediamo che per la cerchia di persone che frequentiamo ciò sia chiaro, ma c’è ancora attesa per quello che faremo e per una presenza non vincolata dal pendolarismo… quando siamo andati a vedere l’appartamento che speriamo presto ci accolga (vedi il condominio-torre nella foto), abbiamo avuto un incontro importante: il viaggio in ascensore verso il 10 piano l’abbiamo fatto con una giovanissima mamma, il suo bambino di 40 giorni, Fabiano, e un’altra ragazza; nel dialogo spontaneo ci ha toccato questa affermazione: “Siamo contente che dei fratelli vengano vivere in mezzo a noi!”… noi avevamo mantenuto la notizia il più riservata possibile, ma evidentemente non era così per loro; il palazzo è assai fatiscente, trascurato, i corridoi e gli appartamenti sono separati da cancellate che vogliono proteggere, ma sembrano più isolare ognuno nei propri problemi… una piccola fraternità che coniughi il dono gioioso di se stessi con la preghiera come scoperta di Dio nel quotidiano, la passione per gli ultimi e l’attenzione alla presenza di Dio già vivente tra di loro… andiamo tra di loro per imparare perché forse hanno solo bisogno di qualcuno che, accompagnandoli, mostri la fede che già vivono e li inviti a condividerla… tessere legami feriali sarà il primo compito per non essere coloro che arrivano da fuori, ma fratelli che stanno con loro, trovando in essi le forze e le possibilità per realizzare “una vita in pienezza e in abbondanza”.
Siamo andati in Spagna non solo per conoscere le comunità d’inserimento che vivono da parecchi anni tra gli ultimi e vedere cosa stanno facendo per dare un’educazione umana e cristiana a coloro che il Signore affida loro, ma anche per legarci in questa Europa che ha appena stretto nuovi vincoli con la Regione Europea Lasalliana (REL) e tentare di camminare insieme, nel medesimo solco, condividendo, sognando, pregando vicendevolmente e anche aiutandoci con la giusta vicinanza… nella Regione Europa abbiamo anche il dono di voler essere attivi costruttori avendo, da tempo chiesto un fratello che facesse casa con noi.. è il sogno si è realizzato: fratel Martin Juan Salvador ci raggiungerà dal prossimo anno scolastico; è un fratello simpatico, alla mano... ora è preside di una scuola superiore… ha passato tante estati in progetti di missione, gli ultimi 2 anni in India… è molto contento di venire con noi… la sua esperienza arricchirà la nostra e ci permetterà di avere confini più ampi al nostro interno, ma anche per i giovani per cui vivremo la nostra associazione.
Un altro legame che comincia ad irrobustirsi è quello con Cesare Moreno, anima dei Maestri di Strada e della scuola della seconda opportunità “Chance”; Cesare, oltre che conoscere e stimare il Fondatore, a volte ci spiazza per le intuizioni e buone pratiche che propone ai suoi educatori e docenti che richiamano, e lui ne è parzialmente consapevole, la ricchezza educativa lasalliana e della Chiesa; questa ri-traduzione che compie è assai utile per riscoprire la nostra ricchezza e l’ampiezza di possibilità che il nostro carisma educativo ancora ha e che, spesso, dimentichiamo. L’avere incontri con lui e partecipare alle riunioni di autoformazione dei suoi educatori è un’occasione sapiente di formazione anche per noi per entrare in dinamiche nuove, confrontandoci con chi ha maggior esperienza sul campo, ma è ancora appassionatamente in ricerca.
La Municipalità, principalmente con l’Assessora all’educazione, è un buon tramite e un punto di riferimento per fare insieme, per rimanere legati al cammino della gente e della società, per coordinare iniziative e progettare… questo è un legame non strumentale, ma metodologico; è stata apprezzato il nostro modo “umile” di porci nel territorio, senza arrivare con progetti precostituiti o con potenza/prepotenza, come fratelli… è il nostro nome ed anche il modo in cui siamo conosciuti nella Municipalità: “Ah, ecco i fratelli!”… che si mettono in ascolto e desiderano mettere a servizio di tutti i propri doni e capacità, sempre salvaguardando la nostra autonomia e specificità lasalliana… la Provincia desidera avviare un protocollo d’intesa con la Municipalità per meglio situarci e organizzare il nostro ministero educativo sul territorio…
Abbiamo avuto delle visite importanti: fratel Alvaro è passato una mattina, dirigendosi a Pompei, e ha voluto vedere, ascoltare, conoscere… con la sua pacatezza e umiltà ci ha ricordato l’impegno ad essere “isola di creatività”. La presenza di fratel Alvaro non è stato solo un passaggio, ma segno per ricordarci che la nostra missione è stare attenti a ogni forma di esclusione e che la miglior forma di onorare e di essere fedeli allo spirito di La Salle è nel rispondere con creatività e audacia, malgrado la nostra fragilità, alle necessità educative che il mondo di oggi ci presenta, perché lo Spirito di Dio è il vero protagonista dell’avventura lasalliana
.
Fratel Rafael Matas, Visitatore di Valencia-Palma, è venuto per conoscere la realtà, è stato molto colpito da Scampia stessa ed è colui che, malgrado il suo Distretto sia molto meno numeroso del nostro, ci permetterà di avere con noi fratel Martin… grazie, Rafael, fratello dal cuore libero!
La nostra presenza ai doposcuola della parrocchia della Risurrezione continua; ormai conosciamo un buon numero di amici e amiche che vengono tre volte alla settimana per ricevere aiuto nel fare i compiti… malgrado qualche difficoltà nel capire sempre i loro discorsi in napoletano, dobbiamo ammettere i legami d’affetto che ci legano a loro… sono nomi, ma cominciano ad essere storie, sono volti e persone che ci sbalordiscono per l’affetto che hanno per noi, con alcuni ci lega l’attesa dell’incontro, ci chiama la loro fatica nell’apprendere, ci fa soffrire la loro solitudine.
Un nuovo legame è con le ragazze del servizio civile dell’associazione CELUS che ci hanno chiesto di accompagnarle nel loro itinerario formativo: le ragazze animano una ludoteca con circa 80 bambini/e; crediamo che accanto ad una formazione pedagogica sia importante valorizzare il loro impegno quotidiano come luogo privilegiato per una formazione che le coinvolga sia come singole che come gruppo di giovani impegnate per creare, partendo dai piccoli, una Scampia diversa.
La ristrutturazione della casa procede: a giorni comincerà il rifacimento del pavimento che segnerà la fine dei veri e propri lavori; manca ancora la caldaia, ma puntiamo a proporre i pannelli solari per promuovere l’ecosostenibilità ambientale, le porte e l’arredamento, la sistemazione del cortile… abbiamo scelto di fare una Casa, parola che nel nostro vocabolario ha volutamente sostituito il termine scuola o centro, molto colorata ponendo attenzione anche ai dettagli che via via l’arricchiranno… crediamo che un posto esteticamente bello e semplice sia un utile passo per educare, mettendo i nostri giovani amici in una dinamica volutamente differente… presto faremo delle foto e vi invitiamo di vederle sul nostro blog…
Tessere: questione di trama e ordito...
La trama…
Dopo quasi 5 mesi le necessità che vediamo più evidenti sono quelle degli adolescenti che, usciti, più o meno, dalla scuola dell’obbligo, sono abbandonati a loro stessi, prede facili della camorra, sopraffatti dalle sconfitte, “si abituano a vivere vagabondi, scorrazzando di qua e di là, finché non riescono a trovare un lavoro” (
MTR 2,1) in nero o non muovono i primi passi nella criminalità… ragazze chiuse in casa o procacemente in giro… già madri a volte, oberate da compiti familiari che limitano le loro conoscenze e la loro autonomia… cosa pensare per loro?
La “disgregazione e alienazione del focolare domestico” ci ha portati a scegliere, prima di tutto, di “fare casa” con loro… Tessere legami e “toccare i cuori” sono i primi passi che crediamo necessari: se la Casa, come speriamo, sarò pronta per aprile, i primi mesi, quelli estivi, saranno orientati ad animare un centro d’aggregazione per costituire un primo gruppetto di ragazze e ragazzi con cui fare un cammino educativo come gruppo, come comunità. …
I contatti con i ragazzi li prenderemo sia tramite gli amici e le amiche che già abbiamo, sia incontrando i servizi sociali che si sono resi disponibili, le scuole, la Chiesa…
La partecipazione al progetto sarà libera ma dovrà essere fondata sul “patto” che il ragazzo o la ragazza farà con la Casa; questa responsabilità è una prima occasione per relazionarsi con i giovani, facendoli sentire protagonisti e responsabili, riconoscendo loro autonomia e identità.
Il cortile che ha la Casa ci dona la possibilità di utilizzare lo sport per conoscere i giovani ed offrire uno spazio educativo e libero per giocare… sempre a certe regole naturalmente.
Crediamo importante scegliere come criterio educativo il gruppo perché ha radici nel nostro carisma … “il Fondatore si è consacrato non alla scuola, ma alla formazione dei maestri… riuniti in comunità”(
R. 1); nella fragilità dei rapporti sia familiari che d’amicizia, un gruppo è una risorsa grande per ciascuno; il protagonismo giovanile e la “peer education”, oggi fondamentali, ci suggeriscono di costruire comunità non solo per i giovani, ma con loro stessi.
Accanto a questo ministero di accoglienza, di relazioni fedeli e stabili, il nostro impegno si rivolgerà ad una serie di attività che aiutino ognuno a sentirsi protagonista consapevole delle proprie capacità, facendo sperimentare l’efficacia di vivere, operare e scegliere in gruppo e valorizzando le sue capacità espressive con i linguaggi più rispondenti alla
sua vita come la musica, il cinema, il computer, il teatro e l’arte. Abbiamo bisogno di amici e amiche che vogliano spendere del tempo con loro e con noi, condividendo le proprie abilità, conoscenze e competenze: molti giovani non hanno la minima idea che ci sia un mondo oltre e altro rispetto a Scampia… l’incontro e la conoscenza è solo una ricchezza per tutti… stiamo anche pensando a un campo-scuola a settembre…
Questa nostra riflessione ha trovato corrispondenza con un progetto del Comune di Napoli dal quale, con molta probabilità, riceveremo anche dei fondi e dei materiali, tanto per iniziare. Tutto ciò è un buon segno!
La possibilità di unirci a suor Edoarda per il servizio civile ci permetterà di avere dei giovani e delle giovani e cominciare ad avere un nucleo di animatori che insieme con noi “facciano casa” con i ragazzi di Scampia.
A settembre, lo sguardo si orienterà a proporre uno spazio educativo alternativo per aiutarli nel recupero scolastico e nel cercare insieme strade per un inserimento lavorativo anche attraverso borse lavoro o eventuali corsi per abilità professionali minime.
Stiamo lavorando ad entrambi i progetti, quello a medio e quello a lungo termine… il Capitolo sarà il luogo del discernimento, anche se bisogna toccare con mano per capire, per comprendere con il cuore…
L’ordito…

“Dovete considerare i ragazzi che Dio vi incarica d’istruire come orfani, poveri e abbandonati… Dio sa anche che, personalmente, voi non avete sufficiente virtù… vuole quindi che gli chiediate con fervore ed insistenza, perché i giovani non manchino di nulla” (MD. 37,3)… sappiamo che se la trama è un nostro impegno, l’ordito riposa nelle mani dell’Abbà e che tutti voi, con la vostra preghiera e il vostro ricordo, ne irrobustite i fili e lo rendete bello e stabile… ma né voi, né noi abbiamo ancora la consapevolezza di quale disegno apparirà procedendo con la tessitura… ma siamo fiduciosi… “Dio sempre vigile e provvidente” ha un suo bel disegno al cui centro ci sono i poveri come nostri fondatori, maestri e giudici… a tutti noi tocca tessere, con gli incontri, l’ascolto, l’impegno e la preghiera…

Buon cammino quaresimale e grazie perché pregate per noi…

Viva Gesu’ nei nostri cuori…

e-mail:lasallescampia@hotmail.it- sito:http://lasallescampia.blogspot.com

i vostri fratelli Enrico e Raffaele

Commenti

Post più popolari