Chiesa: clinica privata o Ospedale da campo?
I pensieri sparsi dei giovani romani hanno prodotto questo commento da parte di una sacerdote della diocesi di Napoli:
"e sempre nello stile "andiamo allo zoo"?????"
Provo profonda tristezza per uomini di chiesa così limitati e miopi, UOMINI DI CHIESA CHE NON ENTRANO E NON VOGLIONO ENTRARE MAI NEI CAMPI ROM, preferendo la comodità di uffici ad orario, uomini di chiesa chiusi in sacrestie olezzanti, ripiegati in riti sterili e vuoti.... che non annunciano, ma ripetono formule e non hanno la Gioia del Vangelo... uomini di chiesa che giudicano e che non ascoltano, a cui sembrano sconosciute le parole compassione misericordia... uomini di chiesa che amano lanciare proclami e dogmi... uomini ritti e non inginocchiati, uomini di una chiesa che è clinica privata e non "ospedale da campo"... uomini di una chiesa autoreferenziale, unici tenutari che vogliono gestire da soli il Sacro e la Rivelazione, trattenere e legare la PAROLA, che sceglgono gesti per cui la tradizione è ripetizione e non novità... che traggono fuori dal tesoro solo cose vecchie... alla chiesa gestita da questi uomini non posso e non voglio appartenere... mai!
DIO è Gesù... e non viceversa!
«Gesù si è
deliberatamente “svuotato” per gli altri, e ha cercato le persone e i luoghi
più poveri. Si è stabilito lontano dal centro comodo perché è lì che si possono
incontrare gli emarginati ed i privati di ogni cosa. Avendoli incontrati, si è
messo al loro servizio…
Andare dal centro
verso la periferia, cambiare una posizione di autorità e di controllo con una
di livello più basso e di servizio, è contribuire alla riorganizzazione del
mondo e alla ristrutturazione delle relazioni. In questo mondo il primo diventa
ultimo, il padrone servo e il professore alunno. E in questo momento, in questo
movimento, la persona che era disprezzata e privata dei diritti è innalzata e
restituita alla dignità e il regno di Dio avanza.» Gittins Antony J., “A
presence that disturbs: a call to go radical discipleship, Liguori/Triumph,
Missouri 2003, p. 162
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