perché i Baka siano parte di noi


Il CIL è, prima di tutto, “terra” d’incontri, relazioni, conoscenze che aiutano a focalizzare la bellezza e la realtà della Missione Lasalliana e del nostro essere UNO malgrado le differenze e le distanze.
Il primo incontro, per me fantastico è con fratel GROS BAKA del Cameron; in realtà si chiama Gislhain Wakoum, ma il nome con cui si presenta, Grande Baka, rappresenta una scelta di vita, un posizionarsi a fianco di chi sta ai margini: i Baka.
I Baka sono i pigmei che vivono nella foresta tra le nazioni del Cameron, il Congo Brazzaville, la Repubblica democratica del Congo e la Repubblica Centroafricana; come molti popoli indigeni nel mondo, sono marginalizzati, sfruttati, bistrattati e per questo cadono vittima dell’alcolismo o delle varie  dipendenze.
I Fratelli dagli anni ‘80 s’interessano di loro e animano 14 scuola elementari della foresta, i primi 4 anni di scuola, in 14 insediamenti Baka. Fr Goas Baka, visita le scuole, fa la supervisione pedagogica e didattica, e si prende cura di ogni aspetto della loro vita.
La Comunità dei Fratelli si trova a Lomiè ed è composta da Gros Baka, un fratello Francese e un Fratello olandese di solo 96 anni!
Per facilitare l’istruzione dei più grandi, che non avrebbero accesso all’istruzione delle classi superiori, i Fratelli dal quasi 10 anni hanno costruito in città un foyer dove ospitare i bambini Baka, dai 10 anni su, affinché continuino la loro istruzione nelle scuole della città; ciò non basta, infatti troppi bambini baka, trascorsi i primi quattro anni di scuola, abbandonano la propri istruzione, a 10 anni!!!, per andare a lavorare… per questo gli piacerebbe poter avere in città una scuola lasalliana dove poter accompagnare i baka nei successivi anni d’istruzione.
Ma i progetti che ha sono più ampi: ha infatti già piantato un bananeto e ne pianterà altri 10 ettari per avere dei fondi per il foyer e per sostenere la scolarizzazione dei più grandi; inoltre ha il sogno di dotare ogni scuola di un campo per la coltivazione del cacao affinché, anche con l’aiuto dei genitori degli alunni si possano rendere le scuole primarie indipendenti.
Fr Gros Baka mi ha confessato che, durante la formazione, sperava proprio di non finire tra i Baka, ma il Visitatore, dopo alcuni anni trascorsi in Tchad a N’Djamena, l’ha destinato a Lomiè e ora si sente un Baka!
Nel narrarmi questa realtà così ai margini, i suoi occhi diventano luminosi e l’entusiasmo fa sbocciare un sorriso ancora più grande sul suo volto… sembra che già veda le barrette di “ChocoBaka” che vuole produrre come autofinanziamento… la soddisfazione più grande, mi diceva stasera, è vedere uno di questi piccoli baka imparare a scrivere e a leggere; il ricordo dei semplicissimi successi scolastici dei suoi piccoli Baka che rende il suo sguardo umido di soddisfazione e gratitudine verso il Papà dei cieli per i miracoli che vede e che, anche se non se ne accorge, crea nella brousse camerunense.

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