Camorra

La Camorra c’è… non dimentichiamola… sembra qualche volta che sia lei a lasciarci vivere qui… tra bambini 9-13 anni al massimo arrivano su due moto a quattroruote che si usano ora e una motoretta; scorazzano davanti alla chiesa… si fermano, parlano con Fabrizio… con molto rumore ripartono… tutti e tre hanno avuto i papà ammazzati nel regolamento di conti della camorra nel giro di un anno o 18 mesi… le moto sono il regalo della befana/camorra a questi 3 orfani… questa è la legge di Scampia… e ci fa urlare… dentro… questa è la merce di scambio… la morte di un padre vale una moto a nove anni… e così si inebriano ragazzini troppo piccoli per reagire, per capire che è la stessa camorra che ha ucciso i loro papà… così vengono anestetizzati animi, cuori… e così si crescono le prossime vittime che si faranno ammazzare magari tra soli 10 anni e la cui vita varrà l’ultima invenzione tecnologica…

Venerdì mattina altra retata vicino a noi, al Buon Pastore… ora questa piazza di spaccio si chiama così… hanno arrestato Sergio, uno dei piccoli capoccia della piazza che due volte ci è venuto a dire che… sarebbe stato meglio non chiudere la recinzione del centro per far passare il loro galoppino che corre a prendere poche dosi per volta… lo fa alla luce del sole, sempre incurante di chi ci sia a casa nostra… penso che questa sfacciataggine sia dovuta, prima di tutto, al fatto che il centro è ancora vuoto… solo gli operai che si alternano per metterlo a posto… lunedì sarà la volta dell’interno… pitturare le pareti con colori vivaci… arancione, verde, viola, rosso, giallo e blu e bianco… non sarà un accozzaglia, non temere--- per scegliere ci ha aiutato Francesco, il fratello di Virginia, che studia all’Accademia di belle arti… mentre era al centro e gli parlavo, al cosa che mi ha commosso di più era la sua capacità di vedere quello che ancora non c’era… lui vedeva il centro già colorato e con i ragazzi dentro… un po’ come capita a me a volte… tornerà per darci una mano e abbellire facendo dei laboratori di pittura il centro stesso e… il murales all’ingresso… grazie, Francesco in anticipo… torniamo allo spaccio, che è imbarazzante davvero… ci passano sotto gli occhi, scavalcano la nostra recinzione, la riscavalcano per andare a prendere le dosi… tra il luogo di vendita diretta e il magazzino… che fare? Denunciare quello che chiunque e tutti vedono? Opporsi con la forza? Come non piegarsi?... E’ una domanda da porre al Signore della Storia, al Dio dei cuori… la cui risposta può solo sorgere in un silenzio più profondo, grazie ad un ascolto segreto, una contemplazione più trasparente, un amore adorante che sia più fuoco, al soffio di una sapienza come vento che penetra come spada… aiutaci anche tu…

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