la strage

Carmela (2 elementare) oggi non è andata scuola perché la sorella di 14 anni non va a scuola oggi.

Mario oggi non è andato scuola perché va con la mamma a fare “i servizi”.

Francesco oggi non è andato scuola perché aveva mal di pancia, ma corre in giro con un t-shirt e nulla più, malgrado noi abbiamo il giubbetto addosso

Luciano oggi non è andato a scuola perché tutti a casa dormono.

Emanuele ora lavora dal salumiere e non andrà a scuola fino a gennaio perché i professori l’hanno apostrofato buona a nulla, proveniente da Scampia.

Manuele è stato sospeso, in prima media, per 15 giorni avendo risposto male a un professore.

Carmine oggi non è andato scuola e non sa perché.

Domenico, Roberta e Maria Grazia oggi non sono andati a scuola perché dopo le 11 di mattina devono andare dal dottore.

Questi incontri di oggi, purtroppo, sono quelli di ieri e di domani… niente di nuovo sotto il sole, qualcuno potrebbe dire…

All’ITIS Galileo Ferrarsi di Scampia ogni anno 400 ragazzi/e (provenendo anche dai paesi e da altri quartieri, naturalmente) iniziano al scuola superiore… 150 non arrivano a fine anno…

una nuova strage d’innocenti… strage perché non andando a scuola si uccide una possibilità di futuro differente, altro… strage perché nessuno sa dove vadano a finire, che cosa vadano a fare… una strage… certo la scuola ha le sue responsabilità… Carmela ed Emanuele sono estremamente intelligenti, intuitivi, Carmela è anche testardissima, e hanno potenzialità notevoli, ma… totalmente buttate a causa della loro poca voglia, della totale incomprensione che i genitori hanno sull’importanza della scuola… ma loro ci sono mai stati a scuola? Qualcuno della scuola si è mai fermato a parlare con loro? Si è mai accorto che loro mancavano su quei banchi? Hanno mai capito che la scuola è un luogo di relazione e per la relazione? Che il sapere le conoscenze sono una chiave, uno strumento e non un fine?... La scuola, quella che i genitori di oggi hanno frequentato ieri, si è mai preoccupata di loro, a parte sicuramente luminosi esempi da loro incontrati? Non c’è cattiveria in questo lento, inesorabile, nascosto, silenzioso abbandono scolastico… c’è ignavia, c’è poca voglia forse; ma abbandono sorge anche a causa di tanti piccoli insignificanti inconvenienti, contrattempi, disabitudini come quella di non avere egli orari e di non essere abituati a scadenze specifiche… è forse una forma di pigrizia, di lasciarsi andare…

Dobbiamo e vogliamo incontrare quei genitori… una funzione che sarebbe preziosa è quella dell’interfaccia tra la scuola che è un mondo abbastanza a noi conosciuto, anche se la scuola stata le è assai diversa dalla nostra scuola cattolica, dentro, ma c’è a volte il potere dei programmi, dei registri, dell’efficienza verificabile e dei numeri, del successo da mostrare… e i genitori che non solo a volte non conoscono, ma non capiscono, che prendono tutto come prevaricazione, come attacco ai loro figlie quindi a loro stessi… i figli sono un pezzo di cuore, si dice qui ed io non so ancora bene il napoletano per scrivervelo…

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