dalla città della paura alla città della GIOIA....


Ieri per la prima volta, sono andata a Scampia, la mattina appena sveglia mi sentivo piena di emozioni come se stavo per intraprendere un viaggio... ma è bastato entrare a Scampia, vedere la disperazione di quei posti, ed è calata dentro di me tanta paura. Siamo arrivati all'Oasi del Buon Pastore, per primo ho visto Fr.Enrico, uscita dalla macchina il suo abbraccio mi ha dato la giusta forza per far tornare la speranza nel mio animo, poi ho conosciuto Ciro il diacono che cura "l'Oasi del buon pastore" è una persona che mi ha colpito molto, ha una volglia di dimostrare che Scampia non è solo quello che si legge sui giornali la sua grinta la sua passione ti colpisce nel cuore se solo lo guardi negli occhi... poi ho salutato Fr. Raffaele e anche i suoi occhi mi hanno dato quel calore che mi ha fatto sentire di non essere sola e che forse le mie paure erano anche le loro. D'improvviso, quando meno lo aspettavo, il primo segno... una bambina, che non avevo mai visto prima, ci incita ad entrare in Chiesa perchè stava iniziando la Messa, passandomi accanto si ferma mi guarda negli occhi e mi dice: "cià Bella"... quelle sue parole hanno toccato il mio cuore hanno scaldato il gelo che sentivo dentro... e piano piano vedendo i volti di tutti quei bambini, ascoltando i loro canti, vedendoli sorridere ho sentito tanta serenità convincendo sempre di più il mio cuore che il mio posto è li' e che non posso far finta di non vedere di non ascoltare il richiamo del loro cuore piccolo e grande allo stesso tempo.
Finita la messa siamo andati a vedere la struttura... così com'è è ora rispecchia molto la distruzione e la desolazione di Scampia... ma possiamo e dobbiamo dimostrare che da quel degrado può venir fuori un ambiente pieno di LUCE ACCECANTE...

Usciti dalla struttura vedo a pochi passi da me prima uno, poi un altro, poi un altro ancora ragazzi e ragazze che si BUCANO mi veniva da piangere anche perchè erano accanto a anche a dei bambini che ci erano corsi incontro per sapere che cosa avremmo fatto lì..non ho mai visto scene così dure...lì una persona si droga alla luce del sole ogni SECONDO...e i bambini in quel quartiere vivono di bugie, vivono di paure, vivono tra la droga il degrado e la violenza….ma ci sono persone come Ciro che vogliono dargli spazi di speranza e di luce ed è così che sogno diventi la nostra CASA un luogo pieno di colori deve i bambini si sentino protetti e liberi di esprimere la loro età….a quegli stessi bambini dare spazi puliti per correre e giocare dove non ci siano siringhe o persone che si drogano davanti ai loro occhi anche se solo per qualche ora.
I ragazzi di Scampia non vanno a scuola perché non hanno altre prospettive alcuni per esegenze familiari devono lavorare ma non trovando lavoro cominciano a fare il lavoro sporco….la loro vita si sporca e si segna. Eppure quando giocava correndo fra le vele forse sognava ed immaginava qualcosa di diverso forse conosceva, vedeva ma sperava che qualcuno o qualcosa lo svegliasse da quell’incubo gli desse altre opportunità…forse avrebbe scelto di non sporcarsi la vita e se avesse potuto scegliere avrebbe studiato per costruire una di quelle macchine con cui giocava da bambino. Questi sono sogni…ma sognare è l’unica arma che ora abbiamo….per trasformare quella struttura che ora sembra la città della paura…nella città della gioia!!!!
Grazie Fr Enrico Fr.Raffaele Guglielmo senza di voi questo viaggio di poche ore sarebbe stato più duro!!!!

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