i mezzi pubblici

Utilizzare i mezzi pubblici, è una scelta mistica, o almeno desidera esserla… è stare a contatto con la gente… ogni tanto mi arrabbio, il mio snobbismo fuoriesce… silente, o non troppo… non sopporto, per esempio, i tossico che fumano sull’autobus... ci sono sempre volti da osservare, storie da ascoltare e da comprendere… più o meno… bambini, tanti… mamme incinte anche…

Ieri eravamo sulla funicolare… due ragazze sedute una sull’altra; una più robusta, l’altra minuta, posta sulle sue ginocchia… un ragazzo con mp3 nelle orecchie, comincia canticchiare con voce stonata… loro lo guardano… lui le guarda... ridono.. cominciano a parlare… c’è solo un blocco, quando lui le chiede. “Dove abitate?”…”A Napoli!” la loro risposta… “Sì, ma dove?”… “A Scampia” dicono loro con vergogna… “E che male c’è?” chiede lui e la loro conoscenza procede più intensamente, si presentano e… Ci siamo rimasti molto male a vedere l’imbarazzo delle due ragazze, due studentesse universitarie tra l’altro… Scampia è un marchio, una colpa… qualcosa da nascondere, da cui scappare… ma non ce lo si può togliere di dosso e allora subentra la vergogna… NON E’ GIUSTO!!!

L’autobus… un tossico e due ragazzini… i ragazzini prendono in giro, senza troppa dissimulazione il tossico… si parlano, si sfidano, si minacciano… io non so come, dove, se intervenire… aspetto, ascolto, temo che alzino le mani, fremo… tutto finisce arrivati al capolinea… all’età dei ragazzini... 10-11 anni io avrei temuto l’uomo… loro lo sfidano… “Scendi se hai coraggio” lo minacciano i ragazzini… ma qui è tutto al contrario? E’ un vivere sottosopra? E’ innocenza rubata dalla fondamenta? Qui la strage degli innocenti è quotidiana? C’è sempre Erode? A quale angolo si nasconde?

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