diario del ritorno

Napoli c'era il sole... i Fratelli Mauro, Martino, Pietro ,Norberto e il nostro Guglielmo ci attendevano... sono nuovamente acasa, ma questa è più di passaggio, vuole essere solo un trampolino per andare oltre, e i nostri Fratelli ci accompagneranno in questo... alcuni ragazzi della scuola mi hanno dato una mano a scaricare le, per me troppe, scatole colme di libri, articoli...
gli elicotteri della polizia hanno sorvolato la città continuamente questo pomeriggio... il rumore delle pale meccaniche sovrastava tutti i rumori napoletani: le urla dei bambini che incitano ad una rissa, gli annunci pubblicitari gridati con il megafono, qualche animata discussione d'adulti, le sirene che si sentono da ogni dove... mi chiedo cosa sia successo e dove: regolamento di conti? rapina? arresti? Sanità? Fontanelle? Quartieri Spagnoli?...
i ragazzi della scuola hanno, per la maggior parte, voglia di andarsene da Napoli... più che una fuga per l'america... c'è paura, timore... "Come si fa a crescere dei figli con la paura?" diceva Mario... "Sono i napoletani che non vogliono cambiare"...
la stampa non aiuta... "Trovato un arsenale alla Sanità" titolone dle giornale... poi leggi: un fucile e tre pistole, certo già troppo, ma non un arsenale, per me, se penso alla camorra... c'è chi aumenta la paura e quindi l'omertà, la sottomssione, la rassegnazione... ed è qualcosa di sottile che credo possa invadere chiunque... come un parassita che si insinua in te, come un virus... e non hai scampo... "Non abbiate paura!"... come risuonanao forti queste parole a Napoli, a Scampia... "Non avere paura" è la Parola d'ordine, è il primo e potente mezzo per urlare la speranza, per seminare futuro...
1 ottobre
Siamo tornati a Scampia... era il primo ottobre, inizio del mese missionario, festa di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto santo... nuovamente non un giorno qualisasi... almeno per me... siamo andati a messa a Santa Maria della Speranza (rettoria dei gesuiti), tutto bene fino all'inizio del canone quando Fabrizio, il gesutia che presiedeva la messa, si è bloccato e ci ha presentati ai suoi fedeli: "Voglio farlo ora, prima della consacrazione, la parte più importante della messa, perché è un evento molto bello... abbiamo tra d noi, due amici, due Fratelli delle Scuole Cristiane che vengono tra di noi come missionari, per stare con noi, per interessarsi dei nostri ragazzi; accogliamoli e stiamo loro vcino"... potete immagnare lo stupore di Raffaele e mio a questa accoglienza, inattesissima... Fabrizio ci ha visto nei banchi a messa iniziata... ci siamo sentiti parte del cammino della comunità che vive la Buona Notizia... qui a Scampia... ci siamo sentiti chiamati, già radicati, accolti perché attesi... la messa è tutta ben animata... le preghiere dei fedeli sono spontanee... più donne che uomini... Sergio il diacono gesuita, ricorda i rom che sono tra di noi... Scampia aperta all'accoglienza... la comunione è sotto le due specie... il pane della fraternità e il vino d'allegrezza... servono, credo sia necessario tu, Gesù, per far alzare tutte le mattine le persone, qui a Scampia, Tu cibo e bevanda di Vita... perché sappiano spezzare il pane e non spezzarsi... sappiano assaporare la vita senza soccombore all'amarissimo che li circonda... la fragranza del pane e il gusto del vino... pane e corpo già donati... come i loro che, nati qui, devono donarsi non solo alla propria famiglia, ma al tuo sogno, Fratello e Signore nostro... vino e sangue già versati... come il loro, sangue da spargere per avere un lavoro, per non vedere e non arrendersi nel medesimo istante, sangue innocente e colpevole effuso insieme... tutti noi, forse, innocenti e colpevoli... vino con cui gioire per le piccole cose, i sorrisi, la disponibilità, la voglia di un vivere diverso... andando vesro la metropolitana siamo raccolti da Antonio, un papà che cantava nel coro della messa... un ulteriore amico... con lui il piccolo Matteo, prima media, la cui scuola, succursale, era stata chiusa, e non hanno ancora risolto la questione con il comune...
Stefano, fr. Stefano ci ha telefonato per incoraggiarci e per dire che è con noi... un legame forte a tutte le nsotre comunità..è vero.. non siamo soli
2 ottobre
eccoci in un giorno feriale, il primo giorno dopo la domenica, a Scampia, un mattino qualsiasi per loro, non per noi... tante, troppe sensazioni che, avvolte negli odori d'immondizia, di urina, di altri escrementi, si fanno ancora strada in me... tanta, ma proprio tanta immondizia.. forse neppure a Kibera, slum di Nairobi, è stata così ammucchiata, brucitata a cielo aperto, ritirata e ri-presente in quantità, direi, industriale dovunque... sia come sacchetti o bottiglie d'acqua, sia come qualsiasi cosa considerata ora inutile... dal materasso alla poltrona, dai mobiletti del bagno alle batterie delle macchine... ne sei sempre circondato... sembra consustanzaile la paesaggio... ci chiediamo se non siano stufi di ciò, se non abbiano voglia di prati verdi, di mariaipiedi puliti, di panorami, già tristi, non colorati di rifiuti, non addobbati con colori di sporcizia e di abbandono...
Oggi festa delgi angeli custodi... abbiamo trovato un nuovo Angelo custode: Ciro... è un volontario della Parrocchia della Resurrezione... semplice, concreto, diretto, sguardo dolce e saggio, cesellato di Verità e di Speranza... non teme, è da tutti conosciuto, aiuta tutti senza compromessi, con mani libere e disponibili... ci ha accolto all'Oasi Buon Pastore, il centro parrocchiale, nato dall'occupazione di una struttura comunale fatiscente e abbandonata... la struttura ricorda il vulcanico e disordinato Don Vittorio, il parroco, che da 37 anni ama e vive a Scampia.... 4 scugnizzi, dagli occhi vividissimi, qualcuno già temprato dalla vita in 4 elementare, qualcun altro, della prima e seconda elementare, conserva, grazie a Dio, ancora l'innocenza... per quanto?... hanno appena costruito una loro tana nel cortile del centro che dovrebbe essere il nostro roveto ardente... il luogo in cui Dio si manifesterà nei piccoli che accoglieremo, il luogo, come tutta Scampia, in cui bisognerà avanzare scalzi, attenti, beneficiari e portatori stupiti, inconsapevoli, a volte, di una promessa eterna, d'alleanza, un promessa che contempla il cielo... la "casa/tana" degli scugnizzi è quattro lamiere in croce, appoggiate alla recinzione mezza divelta...un bambino si accanisce con un pezzo di scopa a ripulire la terra battuta... è, per noi un'emozione, in mezzo a tutto 'sto disordine e a tutta l'immondizia che giace urlante intorno e che loro con disinvoltura usano per giocare, contemplare che almeno nella propria "casa" si desideri pulizia, ordine... ci aprono la parete laterale... come divano hanno posto un dondolo da bambni colorato di giallo con fantasie; è posto al centro solenne ed imperioso... sorrido di cuore vendendolo... un urlo allucinato chiama la bambina che sta con loro... non capisco nulla di ciò che la voce femminile dice alla scugnizza, né la risposta, altrettanto urlata, della bambina... come ci capiremo? il linguaggio del cuore basterà? Un coso di lingua napoletana, con anensso corso di dizione e fonologia campana, sarebbe l'ideale... quante cose non da bambini sono costretti a vedere, a ingoiare, con quante esperienze da "adulti" si scontrano... quante assurdità della vita scandalizza il loro piccolo cuore di bimbi? Quante volte i loro occhi sono stati turbati da ciò che devono vedere ogni giorno? Quanti aculei di morte hanno ferito la loro infanzia?... e chi cura queste silenziose ferite che gemono incessantemente?... Lino, il capo scugnizzo, il capomastro, è orgoglioso del sua capolavoro e per preservarlo da incurisioni, lo circonda con un reticolato di ferro e, accanto all'albero le cui chiome cercano aria, vi lega, ingegnosamente per un bambino di 9/10 anni, una vecchia porta, il cui vetro centrale è stato rotto... Lino che alto un soldo di cacio, sguardo vivido, orecchino al lobo sinistro, domanica, durante la messa ha ciesto, davanti a tutti, perdono per le cose brutte che aveva fatto, è stato, per questo, rivestito dalla tunica bianca... ci racconta Ciro a voce alta, per elogiarlo, per fargli ricordare un momento d'attenzione e centralità
tutta per lui... "Sei amato Lino" sono le parole che eccheggiano in questo racconto... e il sorriso di Lino esplode, colmo di soddisfazione e di orgoglio... gli scugnizzi ci guardano... qualcuno è interessato dal crocefisso di Raffaele... quando Raffaele pone ad uno di loro una domanda, questo scugnizzo chiede a Ciro, ma il termine che usano per chiamarlo è solo "A Ciii", che lingua Raffaele parli... si arrampicano dovunque chiamandosi scimmie... il recinto che circonda il centro ANLASIDS è facilemente superabile con estrema rapidità... saranno alti un metro e poco più.. insomma dei puffi.. ma in tre secondi sono già dentro... che servirà sta recinzioe? A proteggere noi o a farli entrare in un mondo altro, un luogo alternativo, uno spazio tutto per loro? Superare il naturale, credo, concetto di difesa del proprio spazio, che mi sorge dentro spontaneamente, forse per un desiderio di protezione, visto che mi sento nudo e disarmato a Scampia ed osare uno spazio dove educazione, gratuità, disponibilità, speranza, vogliono trovare e fare casa?
Abbiamo fatto quattro passi attorno al Centro per il minsitero lasalliano... in più di un punto la canellata è divelta, bucata, attorcigliata, distrutta, tolta.... parecchi vetri sono stati rotti... il giardino... grande... ricorda una discarica in fase iniziale... c'è di tutto in abbondanza... forse qualche tir basterà a portare via tutta la sporicizia accumulata da anni... e le siringhe, quante, che sono fuori sulla strada davanti all'edificio disabitato e e alla fermata dell'autobus... ma nei nostri occhi ci sono barlumi di cosa questo luogo in realtà sia e diventerà... il "già e non ancora"... un luogo per il tuo sogno, Signore, un ambiente sognato da La Salle... per i primi quattro scugnizzi conosciuti... che giocano e si avventurano in spazi pericolosi... non sono vere queste parole antiche di 300 anni? "I genitori, sempre assorbiti dal lavoro per mandare avanti gli affari e dalla preoccupazioni che dà loro la propria famiglia, sopratutto per procurare a loro stessi e ai loro figli il necessario per vivere, non possono dedicare tempo ai propri figli... Dio, sempre vigile e provvidente, ha pensato di sostituire i genitori con persone, sufficientemente colte e zelanti per far conoscere ai loro figli la sua divinità e i suoi misteri... Queste persone cercano, con grande premura e grande attenzione, di porre nel cuore di questi ragazzi il fondamento delle religione e della pietà cristiana... siete proprio voi, cari fratelli, quelli che Dio chiama a questo ministero..."
ore 18,30... la fila: una ventina o trentina di giovani tutti ordinati davanti ai canelli del Lotto X (Lotto è il nome comune dato alle case popolari della zona, classficate poi pe le lttere dell'alfabeto; a volte, funge anche da vero e prorpio indirizzo postale)... mancano solo i numeri d'ordine d'arrivo come in posta o al banco dei salumi e formaggi del PAM... ecco una bella fila, non si urla, non si spinge, si chiacchiera, si parla al telefonino... ci sono tante macchine posteggiate e altri giovani che girano intorno ad esse... motorini... ma non stanno attendendo di comprare i biglietti per la partita o per un concerto, non è un negozio con saldi vantaggiosi... questi giovani sono tutti in attesa di acquistare la propria o più dosi di droga, sicuramente la varietà dei prodotti è vasta... o forse sono "botteghe" monomarca: se vuoi la dorga Z vai di là, se ne vuoi un altro tipo, altro luogo..., c'è ancora sole, luce... chiunque passando se ne può accorgere... di posti come questo a Scampia ce ne sono almeno... meglio non contarli... meglio non guardare, non vedere, non chiedersi nulla... tutto è controllato, nessuno sconosciuto può avvicinarsi, solo volti noti, solo persone sicure, non avventori occasionali... la polizia non lo sa? c'è una rete protettiva di macchine, motorine, vedette, pali piazzati nel punto giusto... la droga è negli appartamenti... c'è chi controlla il compratore, chi regola la fila, chi va dal cancello al "banco" per pendere la dose da portare all'acquirente... chi rimane sul cancello a contatto solo con i pezzi piccolissimi, l'ultima catena di questo commercio diffusissimo qui a Scampia... il commercio di Scampia... commercio di vite perse... di guadagni sicuri e relativamente facili... come essere segni di risurrezioni in questa reltà? come vivere il ministero educativo e come toccare i cuori dove la droga divora anime e corpi?

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