non sono d'accordo

Alla festa di Shalom sono venuti alcuni dei “ragazzi di Scampia”, quelli di Sanremo, per intenderci… erano sul palco a cantare quell’unica canzone, “Musica e speranza”… quando siamo arrivati a Scampia ad aprile, davanti al lotto TB, ma un nome non potevano darglielo?, c’era lo striscione che dichiarava “Qui abitano i ragazzi di Scampia”… tutto questo entusiasmo generato da loro mi ha “depresso”… prima di tutto il canto in napoletano, bella lingua, anche per cantare, ma si dovrebbe insistere sull’italiano che per tutti qui è una lingua secondaria… poi rimettere sul palco questi ragazzi, come se fossero dei realizzati… sono dei ragazzini di 16-17enni… andare a Sanremo è stato solo un piccolo evento, che non ha cambiato nulla a nessuno… la tv come la lampada d’Aladino che realizza i desideri che cambiano la vita… apparirvi, nel bene e nel male, è cambiare la vita… educativamente bisogna spezzare questa idolatria… far capire che le svolte avvengono con impegno, tenacia, fatica… anche esportare l’idea che i napoletani cantano… per vivere… è un tenerli ancora come soggiogati nella loro ignoranza…

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