CIL.. ci parla fr Jacques D'Huiteau

Fr. Jacques, consigliere generale emerito della RELEM, ci ha guidato nella giornata di oggi: "il processo di revisione della Regola", ma la mattinata è stata segnata dalla riflessione personale e in piccole comunità su quanto la Regola attuale sia stata presente nella nostra vita come fratello, come comunità e come distretto.
Quanto e in quale occasioni la Regola è utilizzata? Quali passi della Regola sono importanti per te, per noi?
Sono state domande impegnative perché riguardano la nostra vita e non i nostri pensieri; le condivisioni sono state ricche e sincere; la Regola è utilizzata specialmente nei capitoli della vita comunitaria e della preghiera... "la caratteristica di una comunità lasalliana è una comunità dove si condivide l'esperienza di Dio" e "la comunità si costruisce con il dono gioioso di se stessi".
Nella seconda parte della mattinata Jacques ci ha offerto una storia, necessariamente breve, della nascita delle regole di vita dal monachesimo egiziano, Antonio e Pacomio, passando per Agostino e Benedetto... fino al Fondatore.
Il Vangelo rimane sempre "La Regola", perciò le regole non devono mai diventare un assoluto, ma uno strumento, una guida nel cammino per giungere alla libertà interiore ed essere un "alter Christus".
I processi di elaborazione sono stati assai vari:
Pacomio è stato il primo e non ha avuto dei predecessori; il suo compito è stato quello di raccogliere i precetti e promuoverli per una vita cenobitica; Agostino scrive la sua "regola" all'interno di una lettera indirizzata a delle monache, e quindi non è un documento "ad hoc"; in questa lunga lettera vi sono raccolte più di 200 citazione bibliche; la regola di Francesco invece è stata da lui scritta senza la partecipazione di altri frati, la regola del 1210 detta "non bollata", e nel suo testamento proibisce ai frati di cambiarla in alcun modo: deve essere osservata "sine glossa".
Il Fondatore ha fatto un cammino differente: un percorso esodale non solitario, ma in compagnia dei fratelli, inoltre non ha avuto alcuna regola di riferimento perché il modello di vita apostolica che avevano cominciato a vivere  era totalmente nuovo anche se per scrivere alcuni capitoli si è ispirato alle regole di Benedetto, Agostino, Ignazio...
La nostra regola infatti, come la vita dell'Istituto, è caratterizzata da tratti che sono speciali per la specifica "cultura" dei Fratelli:
• un certo realismo che si manifesta in una preoccupazione per ciò che è concreto ed efficace, e la comprensione di ciò che è possibile (vedi la formula dei voti, «per quanto ne sono capace»);
• la preponderanza della missione, che a volte è così formulata da rendere il resto della vita una sorta di strumento in relazione alla missione;
• l'importanza nel processo di discernimento della dimensione comunitaria della vita quotidiana, apostolica e spirituale. La procedura adottata per la revisione della Regola mostra ciò molto bene, anche se alcuni aspetti del processo possono essere discutibili. Il nuovo testo è il risultato di una riflessione collettiva, della discussione comune attraverso un processo decisionale il più ampio possibile.
Come l'interpretazione della Parola di Dio è una questione di discernimento compiuto da una comunità, perché è stata prodotta da una comunità, così l'interpretazione della Regola è una questione di discernimento comunitario, perché ha stata redatta dal «corpo della società»...

Nel pomeriggio Jacques ci ha presentato il cammino della Revisione della Regola del 1987:
i 4 motivi ispiratori della revisione sono stati:
  • rileggere identità fsc nelle nuove realtà ecclesiali e sociali alla luce del dinamismo delle origini lasalliane
  • affermare il posto centrale dell'Associazione per il servizio educativo dei poveri come chiave di comprensione della consacrazione e dell'identità fsc.
  • alla luce della teologia e della spiritualità della Chiesa-Comunione per comprendere in modo nuovo la vocazione fsc
  • prendere coscienza che il carisma e la missione lasalliana non sono "proprietà privata" dei Fratelli, ma sono condivisi con numerose donne e uomini di molte culture e anche spiritualità differenti...
Nel 2008 ci furono due ipotesi di lavoro: la prima voleva trasformare profondamente il testo della regola per farne una nuova formulazione alla luce delle novità spirituali, teologiche, ecclesiali, culturali; la seconda invitava ad una revisione,affinché fosse assicurata la continuità con la Regola 1987, in modo da conservarne la struttura operando i necessari cambiamenti.
La seconda ipotesi prevalse e la Commissione preparatoria adottò i seguenti criteri di lavoro per la redazione di un testo che:
1. fosse ispiratore, "chiaro e limpido" che esprima nuovamente bene l'identità fsc
2. consideri il testo del 1987come base del lavoro
3. sia fondato sul Vangelo, su San J.B. de La Salle e i primi fratelli e sulla tradizione vivente dell'Istituto
4. renda evidente la centralità del nostro voto di Associazione per il servizio educativo dei poveri alla luce dei documenti recenti della Chiesa e dell'Istituto
5. dove la missione condivisa per la nostra comune vocazione battesimale e il carisma lasalliano come dono alla Chiesa
6. valorizzi il mondo con le sue diversità nel quale siamo chiamati ad educare
7. sia attento alla demografia dell'Istituto e specialmente le incidenze dell'invecchiamento in certi settori
8. sia capace di cogliere il contesto interreligioso e la secolarizzazione prendendo coscienza della teologia della Trinità e l'appello alla riconciliazione divina
9. tenga presente la grande diversità del pubblico a cui ci rivolgiamo nel mondo
10.  spinga noi e i nostri collaboratori vivere la chiamata alla comunione

I criteri seguiti dal 45° Capitolo Generale sono stati funzionali al lavoro da fare anche se c'è stata un po' di fretta a causa del poco tempo: solo due settimane.
E' stato scelto di utilizzare la bozza del 2012 dal Capitolo tenendo conto anche della riflessione vissuta nella prima fase del Capitolo stesso e delle sensibilità legate a delle situazioni conosciute dai capitolari stesso; la necessità di rispondere alle questioni sorte specialmente in riferimento alla missione ed identificare ed apprezzare l'evoluzione vissuta nella MEL dall'edizione della Regola del 1987; alla base di tutto il lavoro del Capitolo c'è stata un decisione metodologica:se un articolo della nuova Regola non viene votato a maggioranza, sia considerato valido l'articolo corrispondente della Regola del 1987.
Il processo che abbiamo vissuto ha richiesto molto tempo perché:
1-      Una regola non è un testo qualsiasi perché esprime il senso della nostra vocazione e dello stile di vita in modo che diventi un cammino di santità.
2-       Rivedere la Regola ci obbliga ad una rilettura del percorso vissuto che è fatto di pensieri, esperienze, ricerche, sviluppi, tentativi di successo e di fallimento.
3-      Oggi la Regola deve prendere atto che la missione e la vita dei Fratelli fa parte di una comunione più ampia nell'Associazione Lasalliana, anche se il termine "associazione" ha diverse implicazioni dei Fratelli e/o degli Associati.
4-      Non è facile redigere un unico testo in un istituto internazionale, multiculturale, fortemente decentrato, con un'azione apostolica varia e variegata, che affronta situazioni diverse e talvolta difficili.
5-      La Regola nasce da è un lavoro collettivo e deve essere frutto di un consenso più ampio possibile
Il nuovo testo lascia la porta aperta all'approfondimento di temi che richiedono ulteriore riflessione, anche perché alcune questioni non si sono potute affrontare durante il Capitolo per mancanza di tempo e anche a causa del metodo di lavoro come per esempio la riflessione sulla la chiamata dei Laici ad essere "il cuore, la memoria e la garanzia del carisma lasalliano"; rispondere a questa domanda deve tener conto della sua dimensione teologica, ecclesiologica, canonica....

II processo iniziato, non si completerà con l'approvazione della Santa Sede perché inizia ora la fase di ricezione che non è la più facile; sono infatti necessari vari passaggi:
  • Far incontrare ogni fratello con il nuovo testo
  • Presentare il lavoro affinché i Fratelli siano consapevoli che questo testo è il risultato di un lungo processo effettuato collettivamente.
  • Aiutare l'appropriazione, l'interiorizzazione del testo attraverso la lettura, negli incontri comunitari, provinciali, particolari, spiegazioni e conferenze a tema...

La Regola nuova ci aiuterà a vedere ciò che è importante nella nostra vocazione fsc per riflettere su ciò che stiamo vivendo e ciò che siamo chiamati a vivere.
A ciascuno di noi verrà chiesto, indipendentemente dalla nostra età, ciò che Dio chiese a Pacomio: "Colui che istruisce i suoi fratelli deve farlo in modo che essi vivano la loro vocazione e hanno perciò bisogno di vedere un volto felice", "sicuro e gratuito".

La discussione successiva è stata abbastanza ampia e variegata: un fratello ha proposto che la regola sia subito rimessa nelle mani dei fratelli anche senza aspettare l'approvazione canonica; sono state presentate alcune difficoltà vissute durante il processo da vari distretti, come l'importanza di strutturare un percorso pedagogico per la disseminazione della Regola.
Da alcune risposte, è sembrato, che ci sia stata, inconsciamente, una sacralizzazione della Regola del 1987 che nel processo vissuto risulta a volte come "intoccabile" perché è recente, bella, utile... "perfetta"; la sfida che sorge è quella di raccogliere questa opportunità non per chiuderci in un nuovo testo, ma ruminarlo, spezzarlo, confrontarlo, specialmente con le nuove generazioni per essere sempre aperti alla Vita e alle successive chiamate che Dio, che agisce con sapienza e dolcezza, ci farà... in modo impercettibile o evidente!

Robert Frost 
La strada non presa
Due strade divergevano in un bosco d'autunno
e dispiaciuto di non poterle percorrerle entrambe,
essendo un solo viaggiatore, a lungo indugiai
fissandone una, più lontano che potevo
fin dove si perdeva tra i cespugli.
Poi presi l'altra, che era buona ugualmente
e aveva forse l'aspetto migliore
perché era erbosa e meno calpestata
sebbene il passaggio le avesse rese quasi uguali.
Ed entrambe quella mattina erano ricoperte di foglie
che nessun passo aveva annerito
oh, mi riservai la prima per un altro giorno
anche se, sapendo che una strada conduce verso un'altra,
dubitavo che sarei mai tornato indietro.

Lo racconterò con un sospiro
da qualche parte tra molti anni:
due strade divergevano in un bosco ed io -
io presi la meno battuta,
e questo ha fatto tutta la differenza.

Commenti

Post più popolari