Primo giorno di conferenza di fratel Bruno qui al CIL; è anche la prima volta che viene invitato a parlarvi.
Bruno ci offre un excursus veloce... quasi 300 anni di Regole; la sua precisione e la sua curiosità risaltano bene nella sua esposizione che è spesso rallegrata dal suo senso di humor, il che non guasta mai.
Il La Salle viene definito dai suoi biografi come un "uomo di regola", ovvero una personalità ordinata e precisa, e sicuramente la formazione nel famoso Seminario di Saint Sulpice a Parigi ha rafforzato delle sue caratteristiche umane; ma nel cammino che Dio ha preparato per lui, con sapienza e dolcezza, non scrive una regola a tavolino... certo le "regole che mi sono imposto" sono un programma personale di vita e queste avranno influenzato l'accompagnamento che ha proposto prima ai maestri e poi ai fratelli, ma la "politica" adottata da La Salle fu quella prima di vivere e poi di scrivere... da un lato, La Salle aveva imparato dagli errori del passato, quando aveva imposto agli insegnanti quello gli che sembrava giusto fare, ma senza ottenere il risultato sperato. In secondo luogo, e cosa ancora più importante, i suoi sforzi per aiutarli a diventare uomini realmente spirituali - sforzi compiuti dall'interno della comunità, avevano avuto successo. Mossa dallo Spirito, la comunità è stata in grado di generare una regola spirituale: una regola che esprimeva l'esodo che avevano già cominciato a fare, e che li continuò a guidare con generosa fedeltà. Il valore importante del principio del discernimento comunitario fu evidente: una comunità di uomini abitati dallo Spirito e in discernimento secondo lo Spirito; la Regola non fu come le tavole della legge venute giù dalla montagna sacra, pronto per essere soddisfatte, ma il risultato di una lettura spirituale laboriosa e piena di speranza dell'esperienza comunitaria: l'esperienza di un'associazione totalmente consacrata per procurare la gloria di Dio nel ministero dell'educazione cristiana dei poveri, esercitata a titolo gratuito...
Nel 1694 appare la prima Regola che La Salle presenta ai Fratelli di Parigi e Vaugirard; regola che subirà alcune variazioni quando nel 1717 ci fu il Capitolo Generale che eleggerà fratel Barthélemy superiore generale e nel 1718 apparve la prima edizione della medesima regola.
In realtà la Bolla di approvazione, "In Apostolicae Solio dignitatis" indica come la Regola dell'Istituto i 18 articoli scritti nel testo stesso. Qualsiasi modifica di tali articoli sarebbe dovuta essere sottoposta all'approvazione della Santa Sede. Per tutto il resto, l'Istituto poteva prendere le proprie decisioni ed introdurre in totale libertà tutte le modifiche ritenute necessarie. Per rispettare la Bolla, l'edizione 1726 della Regola, aggiunge i due capitoli sui voti dei Fratelli e si editò con una prefazione non scritta da La Salle...
Per quasi due secoli e mezzo, a parte dei cambiamenti minori, non si sentì l'esigenza di cambiare la Regola; fu il Capitolo Generale del 1858 che pensò di mutare qualcosa di sostanziale... ma sempre e solo sotto l'autorità del Capitolo Generale stesso...
Alcune volte furono esigenze esterne a provocare l'apporto di modificazioni alla Regola.. la presenza di voti annuali (1858), la questione della gratuità delle scuole (francesi) (1861), l'insegnamento del latino (1923); altre volte gli sforzi intrapresi furono vanificati dalla morte del Superiore Generale... sembra quasi che nessuno abbia avuto voglia di portare avanti il lavoro del suo predecessore... inoltre l'Istituto sembrava dibattersi tra la fedeltà a due regole: quella del 1718, l'ultima vista e scritta dal Fondatore, e quella del 1926....
La canonizzazione di La Salle nel 1900, inoltre, sacralizzò tutti i suoi scritti, tra i quali spiccò la Regola, per questa "fedeltà" non si sarebbe neppure immaginato di cambiare una virgola...

Il motto fu: "Difendiamo la regola e la regola ci difenderà"...
Nel Capitolo Generale del 1934 arrivò la domanda di modificare la Regola, ma il tutto fu confidato al Governo Centrale e con lo scoppio della II Guerra Mondiale, il lavoro di revisione venne portato avanti meglio che si poté.
Nonostante tutti i preparativi, il Capitolo Generale del 1946, non discusse il tema della Regola che venne consegnata per la lettura personale ad ogni capitolare affinché ciascuno faccia delle  osservazioni scritte personali che una successiva Commissione avrebbe preso in considerazione.
Il neo eletto Superiore Generale (Fr. Athanase-Emile) si propose di ricevere l'approvazione della Santa Sede per il testo completo con il titolo di "Regole comuni e Costituzioni dei Fratelli delle Scuole Cristiane. "Il Superiore credeva, e desiderava, che con questo atto della Santa Sede, la nostra Regola sarebbe diventata praticamente immutabile..
Ma il Capitolo del 1956, con il nuovo Superiore Generale metterà in atto un lavoro di revisione completo che il Concilio, trasformerà ulteriormente.

Sarebbe lungo, ma molto interessante, raccontare tutta la storia,... chi vuole può ricevere la relazione di Bruno...
Ciò che si è percepito è che:
Il Fondatore ha lasciato un'eredità viva... che a volte abbiamo fatto incartapecorire...
la Vita ci ha costretto molte volte a ridire la nostra identità e a trovare armonia e coerenza tra lo scritto e la nostra vita...
"Lettera o Spirito"?...
Siamo a volte dibattuti dal desiderio di continuità e la necessità di discontinuità, di novità...

Domani Fr Bruno continuerà la sua esposizione e la nostra riflessione si approfondirà ulteriormente.

La spina dorsale è la vita insieme... il piccolo gruppo in cui troviamo spazi per ascoltare, parlare, discutere, pregare, contemplare, ridere, scherzare, brindare... la fraternità si approfondisce man mano... nei dettagli di una vita condivsa.
A pranzo abbiamo ascoltato il racconto entusiasta di fratel Jean Luc appena giunto da Burkina Faso: da tempo la Conferenza Episcopale si era opposta al cambio della Costituzione voluto dal presidente che da 27 anni governa il paese... ma sono stati i movimenti della società civile ad essere i veri motori della rivolta che in pochi giorni ha bloccato la riforma, ingiusta della Costituzione salvato il paese senza alcuna violenza; un milione e mezzo di persone sono scese in piazza manifestando civilmente il proprio scontento e con la precisa intenzione di bloccare la votazione della riforma costituzionale.
La gente ha invaso pacificamente il palazzo del Governo, anche perché per la riforma costituzionale tutto il popolo burkinabè ha il diritto di votare... poi la televisione e il palazzo presidenziale.. in 3-4 giorni la sorte del paese è mutata in meglio, senza spargimento di sangue.
Ciò che mi più colpito è la passione di Jean Luc nel parlare del suo paese, dell'impegno che lui e milioni di altri ci hanno messo per la giustizia e la solidarietà... in piazza c'erano molti religiosi e religiose che hanno fatto parte del popolo che manifestava il desiderio di giustizia.


La vita qui si allarga, il mondo diventa a portata di mano, le lingue e le culture s'incontrano e, armoniosamente, s'intendono, danzano insieme... anche nelle visioni differenti, nei punti di vista che non concordano vi è un punto d'incontro... unico: il fratello!

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