inizia il CIL

È sempre un'emozione trovarsi a tavola con il mondo: Romain, nero come il carbone, dal Benin; Quan dal Vietnam, piccolo fratello con il volto a pergamena; John alto e secco da Singapore; Joe da Philadelphia; Kesai un segaligno eritreo; Colin e Ken, due cordiali fratelli australiani ... ecco qua i miei primi incontri, i primi volti fraterni con cui ho condiviso la mensa, nel terminare questa giornata dedicata ai Defunti... il Cil, il corso di formazione sulla nuova regola dei fratelli... è iniziato... al tramonto... come iniziano le giornate del calendario ebraico... i santi ci hanno preceduto... noi, 49 fratelli dall'Australia ad Hayti... cammineremo sulla scia di tutti coloro che ci hanno preceduti... da La Salle in poi... più di 300 secoli di fedeltà e infedeltà... di innovazione e di ripetizione... vite offerte, donate, rubate, gioiose o sofferte... vite che si sono ritmate grazie all'armonia della regola, delle regole che si sono alternate e che noi oggi abbiamo riscritto insieme...  vite che hanno vivificato tante, centinaia di migliaia di piccole vite... tra lavagne nere e gessi bianchi, tra classi in città o sotto un albero... scuole sperdute o facilmente raggiungibili... e noi siamo qui a raccogliere questi fili, colorati, sottili, rannodati o intonsi e legarli a queste parole nuove che dopo lungo lavoro mondiale il Capitolo di aprile ci ha donato affinché ci aiutino ad essere fedeli e felici... parole che diano senso, profondità e spessore, ma anche leggerezza e trasparenza ai nostri passi, per cogliere la presenza di Dio, o trasfigurino il nostro sguardo, i nostri abbracci, il nostro lodare, il nostro accogliere la Parola o l'aprire le porte di centri e spazi educativi, piccoli come CasArcobaleno o grandi come Università con migliaia di studenti... parole che ci aiutino a lasciare che "Cristo viva in noi"... parole che ci facciano volare e non ingabbiare... parole che risuonino necessariamente differenti in Myanmar o in Belgio, ma ci aiutino ad esser uno nella pluralità di questa Babilonia lasalliana, luogo dove Dio mischia le lingue per donare più possibilità, più creatività, più sfida di relazioni, scontri e incontri... più volto di Dio... parole comprensibili che siano fonte da cui zampillino acque fresche di novità, parole che si possano spezzare e seminare, parole da raccogliere e non conservare gelosamente, parole da custodire come un germoglio... parole da passare ad altri, parole non da idolatrare, ma da assaporare come il pane di ogni giorno fresco e croccante... parole intessute da vite così vicine e lontane... parole che ci facciano uscire, che spingano fuori... parole periferiche e migranti... che ci impediscano di chiuderci, di fermarci, di bloccarci... parole umane per scorgere insieme il volto di Dio e i volti del Risorto... parole che ci facciano "odorare" di Poveri e di Giovani... parole per una nuova comunione con le Lasalliane e i Lasalliani di ogni lingua, sapienza, popolo, spiritualità, credo, orientamento, speranza... parole che siano povere, sobrie, semplici perché non devono essere troppo complicate... parole belle che traspirino Vangelo... questa è la "regola" che scopriremo in questi giorni...

Sono emozionato; sono cresciuto con un po' il mito del CIL... arrivato in comunità a Torino, giusto 30 anni fa, ho avuto fratel Gabriele, Dalle Nogare, che aveva appena fatto il CIL di 8 mesi e me ne ha sempre parlato in modo entusiasmante... quindi mi attendo molto da Mawel, José Riccardo e Vin che saranno i nostri animatori, ma anche dal Signore che mi precede... sempre!

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